L’Inter si avvicina all’esordio in campionato con le solite certezze ma anche con qualche questione da risolvere in fretta.
Spenta, spossata e…acciaccata. Insomma: l’Inter vista ieri sera in amichevole contro l’Al Ittihad è ancora ben lontana dalla condizione migliore possibile. Non lo dimostra solo il risultato (2-0 per i sauditi), ma anche la prestazione offerta al pubblico del Brianteo. I neroazzurri, in campo con una potenziale formazione titolare (escluso il partente Correa), subiscono l’energia di Diaby (doppietta per lui) e latitano nel gioco e nel ritmo, concedono tanto e peccano in cinismo e lucidità. E, come se non bastasse, perdono un altro pezzo importante: verso la fine dei 90 minuti, De Vrij ha accusato un fastidio muscolare. Dopo Taremi e Zielinski, anche l’olandese si aggiunge alla lista degli affaticati (senza dimenticare il grave infortunio di Buchanan). Un episodio che potrebbe riaccendere una volta per tutte un mercato in entrata incompleto e, al momento, congelato.
Inter, ti manca ancora qualcosa
Il famoso calcio d’agosto va sempre preso con le pinze: può dirci tutto come può dirci niente. Le amichevoli servono per creare la forma (fisica) e una forma (tattica). Anche le sconfitte, dunque, possono fare bene. E’ però fondamentale individuare in tempi brevi limiti e lacune. Manca poco all’inizio ufficiale di una stagione da Far West, che parte da un minimo garantito di 51 partite e che può arrivare ad un massimo di 76 in caso di percorsi netti nelle coppe. Inzaghi, si sa, è apprezzato anche perché sa ruotare sistematicamente gli uomini a disposizione, diversificando le risorse e le fonti di energia. Un fattore che quest’anno sarà ancora più centrale. Insomma: l’Inter sarà tra le squadre più impegnate e ha bisogno di profondità. Che di certo non manca, ma che va rintoccata.
L’impressione è che serva freschezza a supporto dell’esperienza di un gruppo che, se in salute, rimane comunque il più forte nonché quello meglio attrezzato del campionato. Snellire l’età media dell’organico (28.9 anni) è nei programmi di Oaktree, ma il mercato in entrata è chiaramente condizionato da una situazione finanziaria ancora irresoluta. Marotta ha costruito vittorie sulle occasioni e ci ha abituato a colpi di grande intelligenza, ma adesso serve completare in fretta il gioco delle coppie in ogni reparto. Possibilmente puntando su profili futuribili, che possano garantire esplosività in uscita dalla panchina.

Dalla difesa all’attacco: i reparti da puntellare
Sono sostanzialmente due i reparti da puntellare: la difesa e l’attacco. Acerbi, per quanto ancora roccioso e affidabile, ha 36 anni. Stesso discorso per Darmian (34 anni) e De Vrij (32 anni). Impensabile affrontare un calendario decisamente poco light affidandosi solo a loro e, occasionalmente, alla duttilità di Carlos Augusto. Fatta eccezione per Bisseck e Bastoni, serve un altro colpo che possa far rifiatare i titolarissimi.
La dirigenza si sta concentrando parecchio sui braccetti e ha individuato principalmente in Robert Renan (20 anni, di proprietà dell’Internacional) un nome adatto e compatibile. Ma non è un’ipotesi low cost, e difatti i dialoghi con il club brasiliano si sono presto arenati. Si monitorano anche Giovanni Leoni (classe 2006 della Sampdoria) e Yarek Gasiorowski (19 anni, Valencia). Da tenere d’occhio la questione rinnovo di Denzel Dumfries, ancora in sospeso: attenzione dunque al nome di Wan-Bissaka, del Manchester United, per rimpinzare la fascia destra. L’Inter vola basso: si lavora sotto traccia.
A Inzaghi, non dimentichiamolo, continuano comunque a piacere giocatori pronti, già formati, e nel suo piccolo la cessione di Valentin Carboni al Marsiglia conferma le preferenze del tecnico. La vivacità dell’argentino, 19 anni, poteva fare sicuramente fare al caso dell’Inter, che da tempo cerca un profilo talentuoso e abile nel dribbling. Si è però deciso di prendere un’altra strada, ma il problema resta e risiede nelle situazioni di Correa e Arnautovic. Il primo è un separato in casa, sembra non avere mercato e chissà che non si arrivi ad una separazione consensuale entro fine agosto; il secondo, 35 anni, non convince per tenuta fisica. Le certezze rimangono Thuram e Lautaro Martinez, con un Taremi in più a supporto. Un trio che farebbe comodo a chiunque.
Ne manca idealmente uno per completare il puzzle: il sogno proibito rimane Gudmundsson, che metterebbe d’accordo tutti per gamba, estro e fantasia. Al contempo, si studiano le occasioni, come Memphis Depay (molto difficile). Un profilo giovane, invece, potrebbe essere Vladyslav Vanat, classe 2002 della Dinamo Kiev, per cui non sono ancora stati fatti passi concreti.
Insomma: il mercato dell’Inter resta aperto a tutto, ma è un rompicapo che difficilmente verrà risolto in poco tempo. Non ci resta che attendere aggiornamenti.