Italia, il paradosso dei giovani: brillano in Nazionale, ignorati in Serie A

I giovani Under 21 trovano spazio minimo in Serie A, nonostante risultati eccellenti nelle nazionali giovanili…

Il tema dell’utilizzo dei giovani in Italia continua a far discutere, soprattutto quando si confrontano i dati con il resto d’Europa. La Serie A, infatti, figura al 49º posto tra i campionati che concedono spazio agli Under 21, con appena l’1,9% dei minuti totali disputati da giocatori sotto i ventun anni. Un dato che appare ancor più allarmante se rapportato alle altre grandi leghe europee: la Ligue 1 francese arriva al 7,8%, la Liga spagnola al 4%, la Bundesliga al 3,4% e la Premier League al 2,4%.

Questo divario si rispecchia perfettamente nelle convocazioni dell’Under 21 italiana. Molti dei ragazzi selezionati da Baldini hanno raccolto minutaggi ridotti nei rispettivi club. Pisilli, per esempio, pur avendo brillato in nazionale, ha messo insieme appena il 4% dei minuti giocabili con la Roma. Camarda, considerato una promessa assoluta, ha totalizzato il 35% del tempo disponibile nella sua esperienza in Salento. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, situazioni simili riguardano anche Comuzzo della Fiorentina con il 38%, Lipani del Sassuolo fermo al 9%, ed i genoani Ekhator e Venturino, rispettivamente al 31% e al 4%.

Italia, i risultati nelle giovanili sono ottimi ma…

Il problema, spiegano i tecnici federali, nasce dalla difficoltà nel passaggio tra Primavera e prima squadra, un salto spesso troppo ampio. Meglio retrocedere di categoria e giocare, piuttosto che trascorrere settimane da semplici comparse in allenamento.

L’Italia continua a ottenere ottimi risultati a livello giovanile — Europei Under 17 e Under 19 vinti, e finale Mondiale Under 20 sfiorata e ora semifinale Mondiale Under 17 — ma senza spazio nei club tutto questo rischia di rimanere fine a sé stesso. Il coraggio dei tecnici e dei dirigenti è la vera risorsa mancante.

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