Italia, la prima conferenza stampa di Spalletti

La prima conferenza stampa di Luciano Spalletti come Commissario Tecnico della nazionale italiana.

Inizialmente prende parola Gravina: “Inizia un nuovo capitolo della storia azzurra. Oggi inizia questo nuovo capitolo di un libro inedito della nostra enciclopedia sportiva. Con questo capitolo inizia l’era di Luciano Spalletti. In pochi giorni abbiamo dovuto rimediare a una crisi importante e imprevista, senza precedenti, e l’abbiamo affrontata con silenzio e stile.

Sentimenti ed emozioni contrastanti derivano dall’addio di Mancini: “Abbiamo voluto dare priorità alla maglia azzurra e mettere subito il valore della nostra Nazionale al primo posto e non abbiamo voluto anteporre a questi valori i nostro individualismi, le nostre prerogative personali o manifestare un pizzico di rabbia che a volte ti portare ad agire in maniera violenta. Però rabbia no, anche se un po’ di delusione è inutile nasconderla. La nostra è stata una reazione composta che ha portato ad aprire un nuovo Capitolo. Sono orgoglioso e molto più motivato perché ho avuto modo di dividere le valutazioni tecniche da quelle personali”.

Il presidente della FIGC ha poi parlato della scelta di Spalletti: “Ho scelto Spalletti e sul piano tecnico non devo dire nulla. La sua storia è nota a tutti. La qualità del gioco che esprimono le sue squadre e poi c’è la maturità raggiunta dal professionista. Ma ciò che più mi ha colpito è il lato professionale: le sue idee innovative, la sua capacità di essere una persona che dedica tutta la sua capacità sentimentale a tutto ciò che ama. Il giorno di Ferragosto siamo riusciti a dare a questa Nazionale un tecnico importante.

L’incontro con l’ex tecnico del Napoli: “Quando ci siamo visti con Luciano siamo arrivati a ora di pranzo. Lui ha esordito dicendo: ‘Presidente non perdiamo tempo, lei faccia le sue riflessioni ma non approfitti di me, io voglio allenare la Nazionale’. Questo per me è un biglietto da visita incredibile, dice tutto sul suo entusiasmo per questo ruolo. La presenza di Boban dà anche il senso di questa sensibilità di un nucleo della classe dirigente che manifesta la sua stima. Siamo una grande famiglia e la presenza di Boban qui lo testimonia. Ripartiamo con un nuovo capitolo, una nuova storia. E’ chiuso un capitolo, ne stiamo aprendo un altro. L’augurio che posso fare a Spalletti è che in tempi rapidi si possa per te aggiungere una nuova etichetta ai tuoi vini dedicata all’azzurro. Grazie Luciano”.

Infine, ha preso parola Luciano Spalletti, il nuovo ct della nazionale azzurra.

“Ringrazio Gravina per avermi dato questo bellissimo incarico e a tutto lo staff della Federazione. Sono stati giorni molto intensi. Dovevano darmi tutte quelle cose per permettermi di sviluppare bene il mio lavoro e l’hanno fatto in maniera completa. Ho trascorso molto tempo in questo luogo che è l’Università del Calcio, ma essere qui alla conferenza stampa della mia presentazione come ct dell’Italia è una emozione indescrivibile. È un sogno che parte dal 1970 quando mia mamma mi cucì una grande bandiera per festeggiare quel fantastico 4-3 contro la Germania. Quella bandiera la riporterò in campo e spero di di far rinascere quel sogno di poter portare questa bandiera in tutte le migliaia di bambini che sono a guardare la Nazionale”.

Quanto tempo ci è voluto per dire sì a Gravina? Si aspettava che la vicenda col Napoli si potesse comporre più rapidamente?

“Il presidente l’ha già detto. Ha visto subito in me la voglia di assumere questo incarico. Sono stato felicissimo dalla prima telefonata ricevuta. Per quanto riguarda il Napoli dico che è stata una esperienza bellissima. E’ stato qualcosa di travolgente forse più di ciò che uno si possa aspettare. E’ per me un ricordo bellissimo. Per quanto riguarda la clausola, niente mi farà retrocedere dal pensiero di aver preso la decisione corretta. Ci sono delle cose che dobbiamo mettere a posto dove stanno lavorando gli avvocati e io spero si possa arrivare il prima possibile alla migliore soluzione per tutte e due le parti”.

Perché questa scelta?

“Io cerco la felicità, è quella di cui abbiamo bisogno. Di solito però io non riesco a essere felice da solo. Io mi rifletto nella felicità altrui. Non riesco a essere felice se non vedo la gente felice attorno a me. Napoli e i napoletani sono stati la mia felicità. Io penso che questa cosa qui sia subito da chiarire anche coi giocatori. Anche loro devono essere felici di vestire questa maglia. Bisogna urlare la nostra felicità a vestire questa maglia. Voglio vedere appartenenza a questa maglia.

Non è una maglia qualunque perché la maglia della Nazionale ci rimane sempre addosso, la porteremo dentro le squadre in cui andremo a giocare. E’ sempre sotto la maglia del club. Noi abbiamo dei campioni che ci hanno fatto vedere cosa vuol dire il senso di appartenenza. Mazzola, Rivera, Riva, Lippi, Baggio…Questi campioni saranno sempre con noi. Anche quelli che non ci sono più tipo Gianluca Vialli che sarà sempre con noi. Saranno i nostri spiriti guida. La storia di Buffon e di altri giocatori sarà intuitiva, fondamentale per sapere il comportamento di chi viene in questo gruppo. Di Buffon staccheremo un pezzo per uno e glielo faremo portare a casa”.

Qual è stato il criterio di scelta?

“Saranno due gare fondamentali, abbiamo bisogno di un po’ di spessore internazionale e di esperienza. Questa maglia è un dono troppo importante che bisogna contraccambiare. Io tento di scegliere i migliori valutando in questo momento qui anche il minutaggio. Siamo all’inizio della preparazione e Verratti e Jorginho era impensabile portarli dentro non avendo giocato minuti. Dentro c’è da avere un comportamento ben riconoscibile per fare il calcio che vogliamo, su quello non ci sono deroghe”.

Termina qui la conferenza stampa di Spalletti.

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Fonte foto: Azzurri Twitter

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