La Juventus era chiamata ad una vera e propria rivoluzione non comandata dalla frenesia. I bianconeri dovevano costruire una rosa adatta alle idee del nuovo tecnico, per porre le basi del grande progetto targato Thiago Motta. Cristiano Giuntoli ha svolto un lavoro ai limiti della perfezione, ma mancano un paio di accortezze.
Il popolo bianconero non viveva tutto questo fermento da anni. Il mercato scoppiettante e l’ottimo avvio di stagione lasciano i tifosi della Vecchia Signori liberi di fantasticare e sperare. L’Allegri-bis e le avventure “monche” di Sarri e Pirlo prima avevano distrutto ogni tipo di entusiasmo: mercato confusionario, zero programmazione, crisi nervose e, in ultimo ma sicuramente non meno importante, il caso plusvalenze. Il tifoso della Juventus attendeva da anni dei momenti come questi. Da questo mercato sono arrivati giocatori mirati, giovani, vogliosi, atletici. Thiago Motta ha portato una ventata d’aria fresca. Ma l’impressione è che manchi qualcosa e non stiamo parlando di Jadon Sancho: le cessioni di giovani di prospettiva come Huijsen e Soulé, un difensore centrale di caratura internazionale, un pacchetto esuberi ancora presenti in rosa e una terza punta.
La difesa e il centrocampo tra il mancato arrivo di Calafiori e la rivoluzione in mediana
Il vero obiettivo per la difesa era Riccardo Calafiori, che si è poi trasferito in Inghilterra all’Arsenal di Arteta. I bianconeri hanno temporeggiato un po’ più del dovuto, portando ad un vero e proprio muro innalzato dal Bologna. Le cifre richieste dal club rossoblu erano troppo elevate, considerando la ferma volontà della Vecchia signora di prendere Koopmeiners e la difficoltà di piazzare gli esuberi. Sfumato il piano A, la Juventus si è lasciata scappare anche il piano B rappresentato da Todibo, finito al West Ham per circa 40 milioni di euro. Alla fine si è giunti al piano C: Pierre Kalulu. Il difensore francese classe 2000 è arrivato dal Milan in prestito oneroso da 3,3 milioni con diritto di riscatto fissato a 14 milioni di euro. L’ex rossonero è sicuramente un calciatore versatile, capace di ricoprire sia la posizione di difensore centrale che quella di terzino, ma al momento sembra essere un paio di spanne inferiore a Calafiori e Todibo. In ultimo, ma non meno importante, la chicca Juan Cabal. Il difensore colombiano è arrivato dall’Hellas Verona per 11 milioni di euro più 2 di bonus pagabili in tre esercizi. L’ex gialloblu è un calciatore polivalente come il compagno di reparto Kalulu, capace di agire sia sulla corsia di sinistra che al centro. Di lui Thiago Motta può farne un “Calafiori 2.0”, ma per adesso il tecnico italo-brasiliano lo ha impiegato come terzino sinistro nelle gare ufficiali, provandolo al centro solo nel precampionato.

Il triplo colpo a centrocampo
Per quanto riguarda il centrocampo, invece, la Vecchia signora si è mossa egregiamente in entrata e meno in uscita. Il primo a firmare è stato Douglas Luiz nel maxi scambio tra Juventus e Aston Villa che ha visto fare il percorso inverso ai giovani Iling Jr. e Barrenechea, per un affare complessivo da 50 milioni di euro. Con Khéphren Thuram, invece, i bianconeri hanno fatto il vero affare. Il centrocampista francese, fratello del nerazzurro Marcus, è arrivato sotto la Mole per poco più di 20 milioni di euro. Il classe 2001 porta al centrocampo bianconero dinamismo, gamba, atletismo: un box to box giovane e di prospettiva che con Thiago Motta può compiere quel salto di qualità. La ciliegina sulla torta fortemente bramata dal tecnico bianconero è, poi, finalmente arrivata. Teun Koopmeiners, dopo mesi di trattativa serrata con l’Atalanta, è stato l’ultimo colpo in entrata della Juventus. L’olandese andrà a coprire quella posizione tanto dinamica quanto fondamentale nel calcio di Thiago Motta: il trequartista nel 4-2-3-1. La linea mediana era da tanto troppo tempo il punto debole della formazione bianconera e Giuntoli, in una sola sessione di mercato, l’ha trasformata nel punto focale dell’organico.
Ancora tanti esuberi in squadra
Anche qui, però, sembra mancare un’ultima accortezza: la permanenza di Weston McKennie. Nei piani iniziali della Juventus avrebbe dovuto essere l’americano, insieme ad Iling Jr., a far parte dello scambio con l’Aston Villa per Douglas Luiz. L’ex Schalke, però, ha fatto muro sulle richieste economiche e i bianconeri sono stati costretti ad inserire un giovane come Barrenechea. Adesso il texano è stato reintegrato in rosa e ha rinnovato il proprio contratto fino al 2026. Sarà sicuramente da valutare l’apporto che potrà dare al calcio di Thiago Motta. Gli altri esuberi in rosa, poi, non sono stati piazzati. Arthur e Kostić sono ancora presenti nell’organico e, a meno di clamorose offerte dall’Arabia Saudita, passeranno questa stagione da separati in casa.

Rivoluzione sugli esterni, ma manca un tassello
Sugli esterni offensivi la Juventus ha compiuto una vera e propria rivoluzione. Fuori Chiesa e Iling Jr., dentro Nico González e Francisco Conceição. I bianconeri sono stati subito chiari con il numero 7, mettendolo fuori rosa e fuori dal progetto fin dall’inizio. Iling Jr., invece, è stata una delle vittime sacrificali per Douglas Luiz. Nico González e Francisco Conceição sono stati chiusi da Giuntoli in meno di 3 ore: l’argentino in prestito oneroso (8 milioni) con obbligo di riscatto fissato a 28 più 5 di bonus, il portoghese in prestito secco oneroso da 7 milioni più 3 di bonus. I bianconeri avevano puntato anche Jadon Sancho, ma alla fine le richieste del Manchester United e il pressing del Chelsea, che alla fine ha chiuso, hanno portato la Vecchia signora ad abbandonare la pista. Il mancato arrivo dell’inglese non sembra, però, essere il tassello mancante. Ciò che sembra mancare a questa Juve è una terza punta. Dušan Vlahović è certamente un numero 9 straordinario, ma ha dimostrato di soffrire di alcuni, ripetitivi e costanti, acciacchi fisici. Il serbo ha saltato 18 partire in due anni e mezzo di Juventus per pubalgia e altri fastidi muscolari. Il suo ricambio, Arkadiusz Milik, in due anni ha saltato 27 gare per le continue noie fisiche. Insomma, l’attacco della Juventus rischia di trovarsi scoperto per via della tenuta fisica delle sue due uniche punte. Qui l’impressione è che Giuntoli avrebbe potuto prendere una terza punta, magari giovane e semi sconosciuta per completare il reparto: una delle più classiche “giuntolate”.
Kenan Yildiz e Samuel Mbanugula: certezza e sorpresa
Ciò che è sicuro è che la Juventus potrà fare affidamento sul talento cristallino di Kenan Yildiz che, una volta responsabilizzato con la maglia numero 10, sta dando spettacolo in queste prime uscite stagionali. Un nome che potrebbe continuare a sorprendere è quello di Samuel Mbangula. Dopo aver conquistato la fiducia di Thiago Motta con il lavoro e la determinazione, potrebbe essere quel jolly in più sull’esterno capace di stravolgere gli ultimi 30 minuti di gara.