Contro il Torino Luciano Spalletti ha cambiato più volte, precisamente quattro, sistemi di gioco: il tecnico va alla ricerca della pozione magica perfetta.
Tanti esperimenti nelle diverse fasi della partita con l’obiettivo di trovare una Juventus organizzata, incisiva sotto porta e sopratutto vincente. L’enigma non è stato ancora risolto ma possiamo dire che Luciano Spalletti le sta provando davvero tutte: sono addirittura quattro i moduli scelti dal tecnico toscano durante il derby contro il Torino. Parliamo di movimentismo tattico, dove in un calcio moderno e così veloce, non c’è un solo sistema di gioco. Il disegno iniziale è chiaro: un 3-4-2-1 non statico. Per esempio Kalulu e Koopmeiners avanzano tanto nel corso del match, per arrivare al 90’ in linea con Thuram e Locatelli.
Il movimentismo tattico di Spalletti durante Juventus-Torino: i quattro sistemi di gioco osservati in 90’
Partendo dal classico 3-4-2-1, vediamo come il canovaccio tattico di Spalletti cambi durante le diverse fasi del match.
All’attacco contro il Torino, in possesso palla s’è visto un 3-2-2-3 con i due esterni Cambiaso e McKennie che si accentrano. In fase di pressione invece, perso il pallone la Juve tenta di riconquistarla alta con un 4-4-2. Mentre in fase difensiva? La Juve si chiude ermeticamente a cinque dietro: 5-4-1 che a volte diventa un 5-2-3 con le punte su una linea più alta. È il caso di dirlo, Spalletti sta elaborando la soluzione vincente e in queste prime settimane di bianconero le sta provando tutte, ma davvero tutte.




