La Juventus, con la vittoria sul Cagliari, si è presa la momentanea vetta della Serie A. Il Psg, guidato da Kylian Mbappe che realizza la sua dodicesima tripletta, schianta il Reims fuori casa. Ma allora perché Luis Enrique, allenatore dei parigini, si è così tanto lamentato della prestazione del suo attaccante?
Moise Kean: come deve giocare l’attaccante moderno alla Juventus?
Nella sfida contro il Cagliari di ieri, il punto focale dell’attacco bianconero è stato Moise Kean, ma la sua performance non è stata completamente soddisfacente. L’impegno sul campo da parte del centravanti è stato encomiabile, come suo solito.
Inizia però a saltare all’occhio un dato: quando si gioca in quella posizione, è essenziale segnare, e Kean è ancora fermo a quota zero gol in 9 partite. Ha sprecato due opportunità significative, ma è stato importantissimo nella fase difensiva. Naturalmente, un lavoro a tutto tondo ti impedisce di rimanere lucido per tutta la partita: i “vecchi bomber del passato nella propria metà campo non ci entravano mai, figurarsi fare a botte per recuperare palloni come i mediani. È vero che ha dimostrato di sapersi destreggiare quasi da solo in attacco per un breve periodo, ma non possiamo ignorare il fatto che abbia mancato l’unica vera occasione da gol nel primo tempo. Se Kean si sbloccasse, sopratutto vista la situazione nel parco attaccanti bianconero di questo momento, la Juventus potrebbe stare molto più tranquilla quando attacca. E Moise lo sa.
Mbappe, ennesima tripletta. Ma al mister non sei piaciuto
Il Paris Saint-Germain si assicura la vetta della Ligue 1 con una vittoria, mentre Mbappé firma una tripletta, inclusa una magnifica rete al volo. Tuttavia, Luis Enrique mostra insoddisfazione nei confronti dell’attaccante francese: “Non ho critiche da fare sui gol, ma la sua prestazione complessiva non mi ha convinto. Affronteremo la questione in privato.” Senza mezzi termini, l’allenatore spagnolo, nonostante il trionfo contro il Reims e la conquista del primo posto in classifica, esprime la sua insoddisfazione riguardo alla performance della stella del team: “Ci aspettiamo un contributo più consistente per la squadra. Vogliamo di più da lui, e discuteremo della questione privatamente”, ha concluso l’ex allenatore del Barcellona al termine della partita.
Sembra impossibile l’idea che un allenatore critichi il giocatore della sua squadra che, grazie alla tripletta, ha portato la vetta momentanea della Ligue 1. Non è dello stesso avviso Luis Enrique: un attaccante che segna senza aiutare la squadra in fase di non possesso è un attaccante a metà. Ma ci ricolleghiamo facilmente al discorso fatto poc’anzi su Kean: un attaccante che deve correre in difesa per recuperare palla non avrà mai la freschezza nella conclusione a rete di chi rimane in avanti. Ci sono giocatori che fanno dell’ecletismo il proprio dogma, migliorando il loro apporto in tutte le zone del campo. C’è chi invece conosce bene i suoi punti forti e li sfrutta in modo continuo proprio per affinare la propria ” arma letale”. E spesso questi due tipi di giocatori sono incompatibili tra loro.
Chissà se Mbappe è della stessa nostra idea…
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