Tra presente e futuro, Maurizio Scanavino – amministratore delegato della Juventus – parla del nuovo ciclo intrapreso dalla Juventus. Una nuova “vita” fatta di attenzione ai conti e valorizzazione dei giovani, ma anche di tanto lavoro per tornare al top in Serie A e in Europa.
L’amministratore delegato della Juventus Maurizio Scanavino, nell’intervista esclusiva concessa a Tuttosport, è stato chiaro, rispondendo ad argomenti caldi senza troppi giri di parole. Chiaro come è anche il nuovo ciclo che ha intrapreso il club bianconero, lontano ormai da un passato fatto di spese “folli” e poco sostenibili. Attenzione però, perché sostenibilità non vorrà dire rinunciare alla competitività: “Competitività e sostenibilità non è uno slogan. È un concetto che va interpretato nel modo giusto, cioè, il nostro approccio non è un approccio bieco, solo rivolto ai conti, curando esclusivamente la sostenibilità senza prendere in considerazione la volontà di essere competitivi. Insomma, essere competitivi per vincere resta il nostro obiettivo, la nostra ambizione. Dobbiamo seguirla su un percorso più attento ai costi.
Competitività e sostenibilità, Scanavino indica la via alla nuova Juventus
“Faccio un esempio: Bremer non lo abbiamo venduto, anzi gli abbiamo rinnovato il contratto. E avevamo offerte molto interessanti sotto il profilo economico, ma la cessione seppure remunerativa ci avrebbe indebolito, quindi abbiamo detto no. La competitività la prendiamo sul serio, non è una parola da sbandierare e basta”. Saper scegliere bene in un momento storico in cui sul calciomercato gli unici a poter far la voce grossa sono i club sauditi è fondamentale. La Juventus deve far quadrare i conti sì, ma prima di vendere una pedina importante dello scacchiere bianconero dovrà avere già in casa quella che la sostituisce. Indebolirsi per fare cassa sarebbe controproducente – ovviamente -.
Poi l’attenzione si è spostata su un capitolo altrettanto bollente: quello che riguarda Federico Chiesa, e più in generale i tanti esuberi da cui la Juve vuole liberarsi: “Anche in questo caso è una questione di trasparenza, è inutile raccontare bugie quando tutti sanno la verità. Abbiamo rispetto dei nostri avversari e delle loro capacità di valutazione di certe situazioni. Quindi, tanto vale essere trasparenti, no? Poi, come capita ovunque, si può essere non funzionali in una realtà e funzionalissimi in un’altra. Le decisioni sui giocatori dipendono dal modulo di gioco, dalle scelte dell’allenatore, da fattori umani e da fattori economici“.
Un Ronaldo a Torino può ritornare: i tifosi bianconeri possono sognare un top player
Infine, l’ad Scanavino fa sognare i tifosi bianconeri. Il trasferimento di CR7 è stato un investimento senza precedenti per la Juventus e più in generale per la Serie A. Un’operazione delicata che ha messo in seria difficoltà le casse della Signora, anche perché la tanto attesa Champions League non è mai arrivata. Tuttavia, sognare un nuovo “Ronaldo” non è così folle: la Juve può ancora permettersi un top player, e l’arrivo alla Continassa di un fuoriclasse in futuro non è assolutamente da escludere. “Se intendiamo Ronaldo come esempio di top player, allora sì. Non escludo assolutamente che un domani non possa arrivare un top. Certo, vogliamo anche essere capaci di crearli noi, puntando sui giovani o su giocatori di talento che non sono ancora esplosi al massimo. Ma, come ho detto, la sostenibilità non deve assolutamente escludere la competitività. La Juventus ha comunque risorse importanti e quindi nell’insieme dell’investimento economico sulla prima squadra non è escluso che un domani possa arrivare un top player. Anzi, cioè direi che ci sarà“.