Kennedy Bakircioglu: il giocatore con l’esultanza più bella al mondo

Kennedy Bakircioglu: come appendere gli scarpini al chiodo con stile.

La tifoseria più calda della Scandinavia

Una delle storie più belle e commoventi del calcio scandinavo, forse la più iconica e inestenguibile, arriva dall’Hammarby, club svedese.

I Bajen possono vantare di un tifo spettacolare, caloroso e coinvolgente.

Per distacco la miglior tifoseria svedese nonché una delle migliori d’Europa. Coreografie ineffabili che coinvolgono direttamente i calciatori i quali non possono fare altro che inchinarsi di fronte ad uno spettacolo simile.

“Se ami l’Hammarby vieni altrettanto amato” e un giocatore in particolare ha condiviso questo mantra con i tifosi del club biancoverde.

Kennedy, sulle orme del padre Benjamin

Il suo nome è Kennedy Bakircioglu, centrocampista e leggenda vivente dell’Hammarby.

Giocatore tutt’oggi glorificato, lodato e riempito di encomio.

Kennedy nasce in Svezia da una famiglia di origine assira, il padre Benjamin fuggì a 17 anni e si recò in Svezia.

Benjamin intraprese una carriera calcistica di tutto rispetto, anch’esso leggenda di un altro club svedese, l’Assyriska che rappresenta proprio il popolo assiro.

Nel club della cittadina di Södertälje militò per 16 anni e divenne il miglior marcatore della storia del club.

Il DNA da prediletto lo ha trasmesso pure a Kennedy, anche se la carriera calcistica del figlio è stata ben più cospicua.

Chi è Kennedy Bakircioglu?

La carriera di Kennedy poteva addirittura prendere una piega migliore, ma lui ha sempre rifiutato contratti faraonici e mostrato un grande affetto al club biancoverde.

12 anni di permanenza all’Hammarby e una carriera ornata anche da una parentesi in Eredivisie, al Twente prima e al rinomato Ajax poi.

Kennedy possiede tutto ciò che molti calciatori odierni purtroppo non possiedono; attaccamento alla maglia, magnanimità ma soprattutto umiltà.

Il turco-svedese ha un legame indissolubile con la tifoseria, incorporato e inglobato con la curva dei Bajen.

L’eleganza di Kennedy

Centrocampista leggiadro, elegante, dotato di un piede destro fantastico.

Tatticamente intelligentissimo, visionario e mago del cuore del centrocampo, la chiave di tutto il fraseggio e la manovra dell’Hammarby.

Ma la sua peculiarità sono i calci di punizione tanto da essere denominato il Pirlo svedese.

Come il centrocampista italiano, anche Kennedy è stato creato per incidere nelle palle inattive.

Un legame speciale con i Bajen

Il talento di Bakircioglu era enorme ma lui ha preferito custodirlo ed elargirlo ad un popolo che ha sempre ricambiato le sue fantastiche giocate con cori e canti in suo onore.

Nella curva dei Bajen spesso è raffigurato nelle coreografie e il coro: “Uh,Ah, Kennedy!” lo hanno imparato pure i piccoli tifosi dell’Hammarby.

Grazie ai quasi 90 gol da centrocampista centrale, Kennedy ha permesso all’Hammarby di risalire in Allsvenskan, la massima serie svedese, e ritornare dove gli spetta.

Il 2018 fu un anno indimenticabile sia per la leggenda dell’Hammarby sia per l’Hammarby stesso.

1/10/18, una giornata speciale

Siamo nella Tele2 Arena, la tana dei Bajen, e il club biancoverde deve fronteggiare il Goteborg.

Kennedy era seduto in panchina, ormai era diventata una consuetudine.

Aveva 38 anni suonati e Stefan Billborn non aveva assolutamente intenzione di inserirlo nell’11 titolare, un rapporto astioso anche con la tifoseria che ovviamente si schierava dalla parte del semidio Kennedy.

Quella volta però doveva finire diversamente, Stefan decise di farlo entrare al 73′ sul risultato di 1-0 per i padroni di casa.

Neanche il tempo di prendersi un caffé, rigore per l’Hammarby.

E indovinate un po’ chi lo subisce? Proprio lui, Kennedy Bakircioglu.

Ma il nostro eroe mostra la sua generosità e umiltà di fronte alle 30mila anime presenti allo stadio.

L’ultima stagione prima del ritiro sarebbe stato clamoroso concluderla con un gol, ma Kennedy prese la decisione di affidare il rigore a Jiloan Hamad e l’iraqeno riuscì a trasformare il rigore.

Al 79‘ c’è una punizione per i Bajen, distanza? 29 metri.

Centro-sinistra del campo, serviva un piede destro, uno specialista nei calci piazzati.

Non c’era alcun dubbio, doveva essere il momento di Kennedy Bakircioglu.

Sugli spalti risuonava il silenzio, giusto per fare un ossimoro.

Ormai il risultato finale era blindato, ma quel momento doveva essere vissuto nel migliore dei modi.

Non sono mai stato così concentrato” afferma il turco-svedese a Copa90stories.

7 passi indietro, prima di calciare il pallone si prende qualche secondo, poi avanza di 6 passi e schiaffeggia il pallone con un piattone dalla siderale distanza di 29 metri.

Traiettoria impensabile, il pallone scheggia il palo insaccandosi in rete, i tifosi sono in visibilio, forse troppo.

Un episodio stravagante dopo il gol

Kennedy si dirige immediatamente verso i propri tifosi, sferra un sorriso contagioso.

Dieci postazioni più in alto cade una birra che trascende le leggi della fisica, non fuoriesce una singola goccia e magicamente finisce nelle mani di Kennedy.

Il ragazzo di Södertälje istintivamente beve fino all’ultima goccia il bicchierino di birra, un ricordo che rimane tutt’ora impresso nell’ippocampo dei Bajen.

Non solo il gol venne premiato come rete più bella annuale in Svezia, l’esultanza divenne talmente tanto virale che tutt’oggi è ricordata come la migliore di sempre.

Tutti gli astri si sono allineati per immortalare quel momento: ingresso in campo, rigore procurato dopo 30 secondi, destro chirurgico da 29 metri con pallone che si insacca in rete ed esultanza al limite dell’immaginabile.

Il ritiro alla Tele2 Arena

Poche giornate dopo Kennedy annunciò il ritiro dal calcio giocato alla Tele2 Arena davanti a 30 mila tifosi.

Scoppiò in lacrime e chissà quanti tifosi dell’Hammarby hanno assecondato Kennedy.

Pochi calciatori, forse nessuno, può vantare di un fine carriera migliore di quello di Bakircioglu, diventato un semidio del club.

Il libidinoso numero 10 dell’Hammarby  indossato proprio da Kennedy, venne ritirato e tutt’oggi nessuno ha avuto il privilegio di poterlo avere addosso.

Accomiatarsi da un semidio è difficile, come spieghi ad un Bajen che Kennedy si è ritirato?

Kennedy Bakircioglu: come appendere gli scarpini al chiodo con stile.

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