La metamorfosi del Lione: dalla zona retrocessione alla lotta per l’Europa

Alexandre Lacazette

Dalla delusione Fabio Grosso alla rivelazione Pierre Sage. Primissima esperienza a questi livelli per il tecnico francese che, prima della panchina de ‘Les Gones‘ aveva avuto solamente un’esperienza come allenatore in seconda alla Stella Rossa con Habib Beye. La metamorfosi del Lione è impressionante: dai 7 punti in 12 partite con Grosso, ai 38 punti in 17 gare e una finale di Coupe de France tutta da giocare contro il PSG.

L’ex allenatore del Frosinone le ha provate tutte: difesa a 3, difesa a 4, 4-2-3-1, 4-3-3, rombo a centrocampo. Il campione del Mondo 2006 non è riuscito a trovare la quadra ed è stato bersagliato da forti critiche, così come l’intera rosa. Critiche che sono degenerate con i sassi lanciati contro il pullman nella trasferta di Marsiglia, dove Fabio Grosso ne è rimasto fortemente ferito. Uno dei sassi lo colpisce in faccia: 12 punti di sutura che, ironicamente, saranno più di quelli conquistati in campo con il club francese.

Fabio Grosso
Fabio Grosso dopo i 12 punti di sutura (X Olympique Lyonnais) direttacalciomercato.com

Metamorfosi Lione: il lavoro di Pierre Sage

Arrivato come allenatore ad interim, Pierre Sage si è presto l’Olympique Lyonnais a suon di risultati. La sua avventura, a dirla tutta, inizia in salita: due sconfitte consecutive con Lens e Marsiglia. Il giovane allenatore francese, proprio nelle prime due gare, ha scelto di seguire la strada tracciata da Grosso e il suo 4-2-3-1. Dalla gara con il Tolosa, forse anche rassicurato dalla società, ha messo in campo le proprie idee: 3-4-2-1 con Cherki e Nuamah dietro Lacazette. Con il cambio del vestito tattico arrivano i primi risultati con tre vittorie consecutive contro Tolosa, Monaco e Nantes. Dopo due battute d’arresto contro Le Havre e Rennes, la marcia di Pierre Sage riprende: nove risultati utili nelle successive dieci gare, con otto vittorie, un pareggio e una sconfitta in casa contro il Lens. Oltre alla risalita in Ligue 1 verso la lotta all’Europa, il Lione di Sage riesce a passare tutti i turni della Coupe de France verso la finale. Il 25 maggio 2024 i ‘Les Gones‘ avranno la possibilità di alzare un trofeo dopo una stagione partita e proseguita con le peggiori delle aspettative. Il PSG non è sicuramente l’avversario più comodo da affrontare, ma questo Lione sembra poter rendere possibili le cose impossibili. In Ligue 1, a cinque gare dalla fine, il Lione si trova a -2 dalla Conference League e a -3 dall’Europa League. Pierre Sage ha dimostrato di essere un tecnico camaleontico, tornado di tanto in tanto anche alla difesa a 4 sia dall’inizio che a partita in corso. Insomma, una ventata d’aria fresca in casa Lione dopo il periodo buio con Fabio Grosso.

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I protagonisti della risalita

Il protagonista assoluto della risalita del Lione è sicuramente il solito e intramontabile Alexandre Lacazette. Dall’addio di Grosso, l’attaccante francese ha messo a segno 12 gol in Ligue 1 – di cui ben 5 consecutivi tra dicembre e febbraio- oltre ai 3 gol e 2 assist in Coppa. Bene anche i giovani scudieri del capitano numero 10, Rayan Cherki e Ernest Nuamah, entrambi classe 2003. Da un lato il franco-algerino ha messo a segno 6 assist e 3 gol tra campionato e Coupe de France. Dall’altra parte il ghanese arrivato in prestito dal Molenbeek pare essere ancora un po’ acerbo rispetto al compago di reparto Cherki. Molto importante anche la ritrovata condizione di Corentin Tolisso e il ritorno ai ritmi di Maxence Caqueret, fedeli compagni di un maestro come Nemanja Matić

 

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Fonte foto: X Olympique Lyonnais

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