La strana epurazione dei simboli del Milan

L’estate del Milan sembrava essere partita benissimo con la conquista della Champions League a fine maggio, anche grazie alla penalità inflitta alla Juventus, ma soprattutto grazie al rinnovo di Rafael Leao arrivato il 2 giugno.

Il rinnovo di Leao, simbolo del nuovo ciclo rossonero aveva fatto presagire ad un’estate piena di colpi di mercato che avrebbero fatto alzare l’asticella del club rossonero. Così, però, non è stato. Si sono susseguiti una serie di eventi che hanno portato malumore nello spogliatoio ma soprattutto fra i tifosi.

Il tutto è iniziato domenica 4 giugno, quando, l’annuncio del ritiro dal calcio giocato di Zlatan Ibrahimovic, al termine della partita vinta contro il Verona, ha dato il via alla cascata di eventi che pian piano hanno destabilizzato l’ambiente rossonero e che hanno portato a modifiche che nessuno si sarebbe mai aspettato.

Da qui è iniziato a “crollare” il castello che era stato creato negli ultimi anni e che aveva portato alla conquista dello scudetto prima e alla semifinale di Champions quest’anno.

Assimilato l’addio di Ibrahimovic, lunedì 5 il presidente Cardinale ha incontrato l’ormai ex direttore dell’area tecnica Paolo Maldini. Il questo colloquio ha portato all’esonero di Maldini, che per il Milan era un punto di riferimento, il faro, il porto sicuro su cui fare riferimento soprattutto nei momenti di difficoltà, la persona che aveva come obiettivo quello di riportare i rossoneri ai livelli del fine ‘900 o dei primi anni del 2000.

L’esonero di Maldini è stato un fulmine a ciel sereno. Nel giro di pochi giorni il Milan ha perso le due figure fautrici della rinascita rossonera dopo anni bui. Questo ha generato un grosso malumore all’interno dello spogliatoio con reazioni social da parte dei senatori come Leao, Theo Hernandez, Maignan e Tonali.

Insieme a Maldini, ha abbandonato l’incarico anche il ds Frederic Massara che negli ultimi anni aveva condiviso e formato con Maldini una coppia di spessore elevato a livello europeo.

Il Milan ha deciso di rimpiazzare le cariche ricoperte da Maldini e Massara con Giorgio Furlani, Geoeffry Moncada e attribuendo maggiori responsabilità soprattutto sul mercato al coach Stefano Pioli.

Nonostante il malumore generale la società ha preso delle decisioni molto forti e non si è mai girata indietro.

Dopo che il malumore generale sembrava scomparso nelle ultime ore il club ha deciso di lasciar partire quello che veniva considerato da tutti capitan futuro, la nuova bandiera del club rossonero: Sandro Tonali. Il centrocampista, che qualche anno fa aveva voluto fortemente il Milan è pronto a dire addio al club del cuore per trasferirsi in Inghilterra al Newcastle per una cifra vicino ai 70 milioni di euro più bonus.

Tonali, che si era tagliato l’ingaggio, che aveva lottato fortemente per i colori rossoneri, sarà il prossimo tassello che verrà meno nello scacchiere del Milan. Lui che era diventato negli ultimi 2 anni il fulcro del centrocampo di Pioli, il quale non sembra si sia opposto alla sua cessione, ora è pronto a fare le valigie, “tradendo” il suo club del cuore.

Per i tifosi milanisti sicuramente non è stato e non è un bel periodo. Però, le ambizioni della società sembrano molto alte e chissà che l’epurazione dei simboli del milanismo non possa portare pian piano ad aprire un nuovo ciclo vincente e a portare un club storico come il Milan nuovamente ai vertici del calcio europeo.

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