Manchester City, Guardiola ha idee precise sul vendere ai rivali

Sappiamo tutti che personaggio è Pep Guardiola, allenatore del Manchester City campione in carica della Champions League. Ovunque abbia allenato ha lasciato un bel ricordo di se, sopratutto al Barcellona, considerato da molti il Barcellona più forte di sempre.

Una figura rispettosa, che però non le ha mai mandate a dire sopratutto se le sue squadre venivano tirate dentro a discussioni infondate. E ieri, nella conferenza pre-partita contro il Chelsea, si è scagliato contro l’idea che una squadra rivale non possa vendere ad un’altra.

 

Guardiola, chi non vende ai rivali è un “piccolo club”

Non ho mai impedito a un club rivale di acquistare uno dei nostri giocatori, mai“. In Inghilterra, stanno suscitando dibattiti queste dichiarazioni di Pep Guardiola, rilasciate ieri durante la conferenza stampa pre-partita contro il Chelsea di oggi. Il tecnico ha discusso del mercato e degli intrecci che spesso complicano i trasferimenti di giocatori tra le principali squadre inglesi e non solo. Il Manchester City, a differenza di altri club, ha ceduto in estate il talento Cole Palmer al Chelsea e in passato ha venduto giocatori come Zinchenko e Gabriel Jesus all’Arsenal.

Esprimo la mia opinione al club, ma sono loro a decidere se l’acquisto è vantaggioso per tutte le parti coinvolte: il club, il giocatore e gli agenti“, ha affermato Guardiola. “Perché? Penso che sia così che si debba fare, altrimenti diventi un piccolo club. Le squadre di alto livello non si preoccupano di certi dettagli, prendono decisioni per massimizzare i benefici per tutte le parti coinvolte: club, giocatore e spesso agenti. Se uno dei miei giocatori vuole trasferirsi a United, Chelsea o Liverpool, ovunque desideri, qual è il problema? Se è felice di andare lì, il club è soddisfatto della cessione e l’altro club è contento di spendere la cifra concordata. Non vedo proprio quale sia il problema“, ha concluso Guardiola.

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E in Serie A…

Ora, proviamo a traslare questo discorso in Serie A. Possiamo notare subito come questa situazione sia molto diversa da ciò che afferma Pep. A parte pochissime eccezioni, le prime 4/5 società (ripeto, società ) del campionato hanno spesso fatto acquisti tra loro. Come dimenticare Higuain dal Napoli alla Juventus, o Dzeko e Mkhitarian che decidono di andare dalla Roma all’Inter. E in passato questi scambi continui erano ancora più vistosi, basti considerare la carriera di un certo Roberto Baggio che, se fosse stato meno umile come persona, sarebbe stato bollato subito come infame, mercenario e i soliti tre o quattro epiteti che spesso sentiamo urlare allo stadio.

Come già scritto, spesso e volentieri alle società questa compravendita frutta bene: se io so che tu hai più soldi della media, ti posso chiedere di più. Un filo logico tra i più elementari possibili, che accontenta tutte le parti. O meglio, quasi tutte.

Perchè al tifoso difficilmente va giù il fatto che un suo giocatore vada nella squadra rivale fatta di persone brutte e cattive. Come se fare il calciatore non fosse un lavoro, come se la professionalità e i bei ricordi possano venir meno perchè si ha bisogno di cambiare aria.

Una squadra non è una prigione, e tutti sappiamo quanto è controproducente tenersi un giocatore in rosa quando il suo desiderio è semplicemente andare via. Magari in una squadra rivale, magari in un altro campionato, magari perchè ormai fuori dal progetto e voglioso di iniziare un’altra avventura.

Frank Lampard, bandiera infinita del Chelsea di cui è il miglior marcatore all time, dopo 13 anni non ha potuto rinnovare con il suo club ed è stato preso a zero dal City. Il primo gol di Lampard con la sua nuova maglia? Proprio alla sua ex squadra, tra gli applausi di entrambe le fazioni calcistiche.

E questo è solo uno scorcio di ciò che un tifoso deve pensare, prima di arrabbiarsi con qualcuno perchè va via o con la sua società perchè ha venduto il proprio beniamino. Se si attacca la propria squadra perchè si ha voglia di fare i capricci, non si è tifosi. Ma solo delle figure dannose.

 

 

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Fonte foto: Manchester City X

 

 

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