Newcastle, Rúben Neves possibile rimpiazzo di Tonali: accordo tra club dello stesso fondo d’investimenti

Secondo quanto riportato da SkySport UK, il Newcastle sta valutando l’acquisto di Rúben Neves per gennaio, poiché rimasta orfana di Sandro Tonali, a causa della squalifica rimediata per il caso scommesse, che di fatto lo terrà fuori per tutta la stagione in corso.

La squadra di Eddie Howe si ritrova (in attesa dei documenti provenienti dall’Italia annuncianti la squalifica) senza un centrocampista cruciale come l’ex Milan e Brescia e dunque ha deciso di osservare da vicino Neves, centrocampista esperto con un passato al Wolverhampton tra il 2017 ed il 2023 e ancora prima nel Porto.

Per Neves corsia preferenziale

Come mai il Newcastle ha individuato proprio Neves? Indubbiamente, per le sue doti tecniche a centrocampo, che lo rendono un mediano/interno di centrocampo completo, ma anche perché la strada per arrivare a lui sarebbe meno complicata, visto che il giocatore, da questa estate, milita nell’Al Hilal, club saudita appartenente al fondo sovrano pubblico PIF (Public Investment Fund), di cui fanno parte anche i Magpies, ergo, il corridoio per arrivare a lui sarebbe più breve.

Scambi tra club dello stesso fondo, giusto o criticabile?

Già in passato si era parlato di un possibile approdo, in determinati casi, di Cristiano Ronaldo dall’Al Nassr al Newcastle, poiché si credeva che il pallone d’oro portoghese volesse tornare a giocare la Champions League europea, ma si è poi rilevato difatti infondato. Ora, però, la pista che porterebbe il Newcastle (la società europea più ricca d’Europa) a prelevare un giocatore da un club arabo sembra plausibile e ciò fa sorgere il dubbio se tale modus operandi, posto in essere da società aventi lo stesso proprietario (o comunque gestite dallo stesso fondo, come nella fattispecie), sia corretto o presenti delle criticità.

Altri casi di passaggi da una squadra all’altra con lo stesso proprietario

Sebbene possa sembrare strano che avvenga, è doveroso ricordare che non si tratta del primo caso, per fare un esempio, Udinese e Watford appartengono alla famiglia Pozzo, la quale ha sovente messo in atto operazioni di mercato con protagoniste le suddette società, che hanno scambiato più e più volte lo stesso giocatore, o ancora il caso Nuamah, nella scorsa estate viene acquistato dall’RWDM47, squadra neopromossa in Jupiler Pro League, per 30 milioni di euro (registrando l’acquisto più costoso nella storia del campionato belga) e girato in prestito all’Olympique Lione, entrambe società di proprietà dell’uomo d’affari americano John Textor. Quest’ultimo trasferimento ha suscitato non poche critiche, anche perché in tal caso Textor ha voluto raggirare una norma di fair play finanziario, poiché non gli era possibile acquistare il giocatore dal Lione stesso.

Desumiamo, quindi, che non si tratterebbe del primo caso, ma dell’ennesimo e che quindi va trattato come i precedenti.

Fatto sta, che rimane una strada privilegiata su cui altri club non possono contare, generando uno squilibrio per l’intero panorama calcistico europeo

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Fonte foto: Imago

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