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“De Ketelaere è un esempio di giocatori che devono crescere, è normale. Sarebbe stato molto più semplice e molto meno oneroso per noi andare su un giocatore come Dybala all’inizio dell’anno. Ma sarebbe stato un acquisto giusto per il nostro progetto? Sarebbe stato giusto e condiviso dalla proprietà? No. Sappiamo che abbiamo un’idea e abbiamo la volontà di costruire una squadra giovane e talentuosa. Quando prendi ragazzi giovani si rischia che facciano fatica”.
Così ha parlato Paolo Maldini, dopo l’eliminazione dalla Champions subita contro l’Inter, difendendo ancora una volta la sua scelta e quella di tutto il board dirigenziale del Milan, di investire in maniera importante su Charles De Ketelaere. Il belga è stato il secondo acquisto più costoso della Serie A 2022/2023, alle spalle di Bremer (41 milioni di euro più 9 di bonus). I Rossoneri hanno versato nelle casse del Club Bruges ben 32 milioni di euro.
Visto il rendimento di CDK in questa stagione, in molti si saranno chiesti il perchè di una scelta apparentemente così scriteriata. Dunque, parliamone.
LA GENESI DELL’ACQUISTO (FINORA) PEGGIORE DELL’ANNO
Il Milan, nonostante la splendida vittoria dello Scudetto, ha palesato più e più volte nel corso della stagione 2021/2022, un’importante mancanza di qualità sulla trequarti. Per intenderci, non erano stati rimpiazzati i 9 gol ed i 12 assist stagionali messi a referto da Calhanoglu nel 2020/2021. Quindi, serviva un giocatore in grado di determinare gli esiti del gioco con le sue giocate negli ultimi 30 metri di campo. Possibilmente con importanti margini di crescita, e ad un prezzo “contenuto”.
E, credetemi, Charles De Ketelaere corrispondeva perfettamente a questo identikit.
Un trequartista moderno, classe 2001, in grado di giocare anche leggermente decentrato sull’out di destra, e centroavanti all’occorrenza. Agile e di buon passo. Esile ma con 192 cm d’altezza che lo dotano di un’importante struttura fisica. Abile sia in fase di finalizzazione che di rifinitura. Stabilmente nel giro della Nazionale Belga, e con una discreta esperienza internazionale, nonostante i soli 21 anni: 16 presenze in Champions League. Molte di più di quante ne vantavano la stragrande maggioranza dei giocatori della rosa del Milan. E non finisce qui.
Nella stagione 2020/21, con la maglia del Bruges, aveva fatto registrare 18 reti e 10 assist tra tutte le competizioni, così distribuiti:
- 14 gol ed 8 assist in 39 partite di Julien Pro League (Regular Season + Play Off)
- 4 gol ed 1 assist in 3 partite di Coppa del Belgio
- 1 assist in 6 partite di Champions League
A tutti gli effetti, il profilo ideale su cui andare ad investire 32 milioni di euro. Eppure qualcosa deve essere necessariamente andato storto.
UNA STAGIONE DA HORROR, INIZIATA NON TANTO MALE
Le aspettative su di lui erano inevitabilmente e giustamente altissime, e chi scrive era uno dei più entusiasti del suo arrivo in Italia. “Charles De Ketelaere ha tutto, ogni particelle di magia per fare bene nel Calcio. Un diamante grezzo, solo un po’ da levigare”. Così Adani, in una delle sue ormai note uscite sul web. Ed era effettivamente così.
Pochi tocchi di palla e poche giocate gli sono bastate per accendere San Siro, al suo esordio contro l’Udinese. La primissima parte di stagione del belga, non è stata affatto male. Alla prima da titolare, in casa contro il Bologna, aveva servito l’assist per l’1-0 di Leao. Dopo 7 partite di campionato, dove era sceso in campo soltanto per il 60,7% del tempo totale, risultava essere il 10° giocatore in Serie A per Expected-Assist prodotti (1.83), ed il 4° miglior centrocampista per il rapporto tra gli Expected-Assist ed i passaggi chiave effettuati (i passaggi che mettono il ricevente in grado di calciare in porta). Un dato che va inteso come la probabilità di servire un assist ogni qual volta si manda al tiro un proprio compagno.
C’è stata anche una buona dose di sfortuna, tra le cause del pessimo rendimento di CDK. Era riuscito a sbloccarsi alla 6ª giornata nella trasferta di Genova contro la Samp, ma il VAR ha poi giustamente annullato il gol per fuorigioco di Giroud. Inoltre, nelle prime 8 giornate, da sue imbucate, sono state 3 le grandi occasioni da gol fallite dai suoi compagni:
- Tonali VS Atalanta alla 2ª giornata
- Kalulu VS Bologna alla 3ª giornata
- Leao VS Empoli 8ª giornata
Con i se e con i ma, la storia non si fa, ma con un pizzico di buona sorte in più, magari questo ragazzo avrebbe acquisito fiducia. Quella fiducia in se stesso che ha completamente perso e che sembra aver ormai perso anche Pioli. Nonostante le numerose defezioni, nella partita contro la Sampdoria di questa sera, il belga non dovrebbe partire titolare.
I suoi numeri fin qui in Serie A sono disastrosi, dopo 30 presenze e 1061 minuti giocati (poco meno del 34% del totale). Una miseria per il secondo acquisto più costoso dell’anno.
- 0 gol
- 1 assist
- 1.9 xG
- 1.9 xA
- 5 big chances fallite
Dall’8ª giornata in poi, il nulla cosmico. Un’involuzione continua, culminata nel clamoroso errore a tu per tu con Carnesecchi in Milan-Cremonese. Un errore talmente grossolano della difesa grigiorossa, un regalo che sembrava letteralmente sceso dal cielo per sbloccarsi finalmente. Niente da fare. Non è arrivato nemmeno al tiro.
Un rendimento così tragico di un talento così luminoso, non può dipendere solamente dalle colpe, tante, del ragazzo, o dalla sfortuna. La guida tecnica ha una buona fetta di responsabilità in questa storia, per non essere stata in grado di portare alla luce le doti di uno dei migliori talenti che ci fossero in giro in Europa. Ad esempio, per buttarne lì una, perchè non è mai stato provato largo a destra, viste le difficoltà nel cuore della trequarti? Perchè non gli è stata data qualche chance in più da centroavanti quando è mancato Giroud? Per chi non lo sapesse, lo scorso anno, CDK ha giocato per quasi tutta la stagione da prima punta. Facile parlarne ora, ma si poteva fare di più per provare a farlo emergere. Le qualità non gli mancano.
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO ANNO PER IL VERDETTO FINALE
Con i giovani ci vuole tempo, come ha giustamente sottolineato Maldini. Ed il recente passato del Milan ne è la dimostrazione. Leao, Tonali e Kalulu. I tre esempi principali di ragazzi promettenti, in grande difficoltà al loro primo anno in rossonero, sbocciati al secondo. Pioli ha dimostrato di avere delle eccellenti doti nel motivare ed integrare nei suoi meccanismi i ragazzi di talento. Perchè non dovrebbe riuscirci di nuovo?
Certo è che se non dovesse arrivare la qualificazione alla prossima Champions League, non è detto che in cabina di regia ci saranno ancora Maldini, Massara e Pioli. Le decisioni che verranno prese su De Ketelaere dipendono anche da questo. Una cosa è certa: bocciare oggi questo ragazzo sarebbe un grande errore. Come detto da Vieri in una delle ultime puntate della Bobo TV: “Io il ragazzo lo aspetto il prossimo anno. Diamogli un altro anno di tempo e poi tiriamo le somme. Al Milan hanno mandato via Vieira quando aveva 18 anni, ed è stato uno dei più forti centrocampisti che si siano mai visti. Con i giovani serve tempo”.
Quindi non è detta ancora l’ultima parola. Provaci ancora, Charles.
Fonte foto: IG AC Milan