Quando i Red Devils entrarono nella porta dell’Inferno.
Il temibile leone di Turchia
Calpestare l’infernale tana dei leoni di Turchia non è mai facile, indipendentemente dal prestigio e dalla popolarità che hai, se sei un club temibile i tifosi del Galatasaray si calano in un predatore a caccia della vittima, perché un grande cacciatore brama grandi prede.
Il caloroso tifo giallorosso rappresenta un po’ il fiore all’occhiello del Galatasaray.
Sta agli avversari non cadere nelle grinfie del leone, capire i punti deboli e sconfiggere gli 11 seguaci del grande leone d’Anatolia.
L’agrodolce match d’andata
Lo United aveva giocato contro un barcamenante Galatasaray nell’andata del secondo turno della Champions League all’Old Trafford nell’Ottobre 1993 e la partita era finita con un pirotecnico 3–3. Si sono poi recati a Istanbul per la gara di ritorno.
Sir Alex Ferguson aveva riportato i Red Devils sul tetto d’Inghilterra dopo 26 anni dall’ultima volta. Eric Cantona, Bryan Robson, Mark Hughes, Peter Schmeichel e Steve Bruce avevano trascinato allo storico trionfo dello United e fondato le basi per il futuro.
Un Manchester United quasi imbattibile
In vista della gara di ritorno contro il Galatasaray di Novembre, lo United confermava la propria egemonia in Inghilterra. Aveva accumulato 11 punti di vantaggio dopo 13 partite di Premier, ma i campioni d’Inghilterra stavano per affrontare una prova unica in Europa. Le doti tecniche del Galatasaray avevano sorpreso lo United all’Old Trafford, i turchi evidenziarono una sensazionale qualità di palleggio, quasi ipnotico ed estremamente efficace.
“Welcome to the hell”
I media si soffermarono molto sull’ostilità dei sostenitori del Galatasaray, per molti era una semplice esagerazione, cosa potrebbe mai esserci di così inquietante e lugubre in quel di Istanbul?
Lo United stava per entrare nella tana dei leoni. L’Ali Sami Yen era pronto per la guerra. Se lo United avesse vinto questa partita in trasferta a Istanbul, sarebbe passato agli ottavi di finale della Champions League.
Il Galatasaray non aveva niente da perdere, ma i tifosi non volevano tornare a casa sconfitti, giusto per fare un eufemismo. Anche l’allenatore del Galatasaray Reiner Hollmann ha fatto una promessa ai tifosi dello United dopo il 3-3 all’Old Trafford.
“Ti aspetteranno all’aeroporto”, ha detto Hollmann e non aveva torto. Centinaia di tifosi del Galatasaray hanno invaso la pista dell’aeroporto per dare il benvenuto allo United, ingiuriando ferocemente sui giocatori, che nel mentre stampavano un nervosissimo sorriso.
Dietro le linee di sicurezza c’erano degli striscioni con la scritta “Benvenuti all’Inferno!”. e “Questa è la fine della strada”.
L’arrivo ad Istanbul
“Lo ricordo vividamente. Resterà sempre con me“, ha ricordato Ryan Giggs nel 2012. “Avevo 19 anni e, quando siamo arrivati all’aeroporto, c’erano migliaia di fan turchi che ti urlavano contro. C’erano cose che ci venivano lanciate addosso quando stavamo andando via in pullman.” I leoni di turchia avevano intenzione di intimidirli, ma Ferguson ne ha minimizzato l’efficacia quando gli è stato chiesto dell’accoglienza all’aeroporto il giorno successivo, dicendo ai giornalisti: “Evidentemente non avete mai visto un matrimonio a Glasgow”.
Quel sentimento sarebbe presto cambiato, tanto che Ferguson avrebbe giurato di non tornare mai più in Turchia. “La seconda tappa è stata molto intimidatoria“, ha detto Gary Pallister all’Independent nel 2012.
“Non ho mai vissuto nulla di simile in vita mia. Allora non eravamo una squadra europea esperta. Avevamo vinto la Coppa delle Coppe nel 1991 ma questa era quasi la nostra prima esperienza in Champions League fuori casa.
“Ricordo che stavamo in questo bellissimo albergo sul Bosforo. Era un palazzo favoloso e aveva un atrio gigantesco. Fui l’ultimo a scendere dall’autobus con il mio kit ed ero circa 30 metri dietro dal resto dei ragazzi che nel mentre stavano effettuando il check-in.
“Uno dei fattorini era vicino alla porta e io gli ho sorriso. Si è passato il dito sulla gola e io ho continuato a camminare pensando: ‘Non siamo sicuri nemmeno in questo albergo’.”
Il sonno di Schmeichel fu interrotto anche dalle chiamate che arrivarono nella sua stanza e lo United cominciava ora a rendersi conto di essere in territorio nemico; tutta la Turchia era apparentemente dietro al Galatasaray.
Quando i Red Devils entrarono nella porta dell’Inferno
Poi arrivò il giorno della partita, Mercoledì 3 Novembre 1993, e la maggior parte dei tifosi del Galatasaray arrivarono allo stadio Ali Sami Yen otto ore prima della partita per iniziare la loro liturgia.
Questa doveva essere “la fine del percorso” per lo United.
I Red Devils entrarono nella porta dell’Inferno.
Lo stadio Ali Sami Yen da 35.000 posti è stato soprannominato “L’Inferno” per una buona ragione. Intorno allo stadio c’erano imponenti recinzioni di ferro e il tunnel per gli spogliatoi era sotterraneo.
Ma in superficie, sopra il campo, si creava un calderone bollente.
Non solo l’atmosfera era infuocata, ma anche l’aria si faceva sempre più incandescente e affannosa.
La regola degli stranieri in Champions League significava che Ferguson doveva omettere un giocatore tra Schmeichel, Cantona, Giggs, Hughes, Denis Irwin e Roy Keane, e Ferguson andò per Hughes, che guardò la partita con l’infortunato Pallister da una distanza di sicurezza.
L’accoglienza è stata un battesimo del fuoco per Giggs, 19 anni, e per Gary Neville, che aveva 18 anni e vantava solo una presenza in prima squadra. “Prima della partita, l’allenatore ci ha detto di andare in campo e provare l’atmosfera“, ricorda Giggs.
“I tifosi erano sotto terra da ore e ore. Eravamo in mezzo al campo a guardare i tifosi cantare, il tempo sembrava essersi fermato“
Neville era altrettanto sbalordito quanto Giggs. “C’erano così tanti fumogeni che non si vedeva niente“, ha aggiunto Neville.
“Sembrava che l’intero stadio fosse in fiamme.”
Anche Schmeichel non era immune alle intimidazioni. “Prima della partita, ho visto la faccia di Schmeichel”, l’ex giocatore del Galatasaray Hayrettin Demirbas nel 2012 ha detto a BCC Sport:”Era bianco dappertutto. Gli ho detto ‘buona fortuna’ e ho visto la paura nei suoi occhi”.
“Faceva sembrare Anfield un tea party”, ha ricordato Pallister
Si ritiene che centinaia di tifosi dello United che si sono recati a Istanbul non abbiano mai avuto la possibilità di scaldare i già calorosi seggiolini della tana dei leoni di Turchia.
Erano bersagli facili, lontani da casa e in inferiorità numerica, alcuni sono stati picchiati, ad altri sono stati rubati i loro beni e altri, secondo quanto riferito, sono stati arrestati dalla polizia per motivi capziosi.
Anche se il pre-partita prometteva di essere lo sfondo perfetto per uno spettacolo meravigliosamente intenso sul campo, la realtà fu ben diversa. La partita è stata priva di qualità e frammentaria. “Erano duri e astuti“, ha scritto Keane nella sua autobiografia.
Il fischio d’inizio
“Hanno fatto tutto il possibile, tuffandosi, facendo perdere tempo, tormentando l’arbitro…” La migliore occasione della partita però l’ha avuta il Galatasaray, ma Schmeichel ha effettuato una parata superba impedendo all’iconico Hakan Sukur di far muovere le placche tettoniche situate sotto lo stadio dei turchi giallorossi.
Mentre il Galatasaray continuava a correre, la frustrazione dello United raggiunse il culmine. Cantona ha dato una gomitata al petto ad un giocatore, gesto che poteva tranquillamente essere punito con un cartellino rosso.
Lo United è fuori dalla Champions League per la regola dei gol in trasferta.
Un post-partita decisamente acceso
“Non ci possono essere scuse per quella prestazione terribile“, ha detto Ferguson dopo la partita. “Non perderò tempo a cercare scuse”
“È stato deprimente vedere quanto fossero completamente frustrati i nostri ragazzi“.
Ma prima delle parole amareggiati di Ferguson, “si scatenò l’inferno“, secondo le parole di Keane anni dopo.
Cantona ha detto all’arbitro svizzero Kurt Rothlisberger cosa ha pensato della sua prestazione tirando prontamente fuori il cartellino rosso. Eric reagisce lanciando in aria il pallone con un pugno. Lo stadio Ali Sami Yen era soprannominato “L’Inferno”, ma Cantona non era tipo da rifuggire dal caldo.
Robson si rese conto subito che un demone infernale era sceso sull’anima di Cantona. Ha camminato con il francese – tenendolo per un braccio – verso lo spogliatoio e, accanto ai due, c’era un poliziotto, che sembrava aiutarli a allontanarli dai guai.
In realtà,è stato il poliziotto a provocare ulteriori problemi.
“Quando l’arbitro ha fischiato la fine ho scorto negli occhi di Eric qualcosa che non avevo mai visto prima“, ha scritto Robson nella sua autobiografia. . Stavo per ringraziare il poliziotto quando ha dato un pugno a Eric. Quest’ultimo è inciampato giù per un paio di gradini, così mi sono voltato per tirare un pugno al poliziotto.
“Mentre lo facevo, uno scudo mi colpì alla schiena. Caddi per alcuni gradini, sbattendo il gomito contro il muro. Eric voleva risalire per farsi valere, ma a quel punto arrivarono i nostri compagni a fermarci.“
La versione degli eventi di Bruce al Daily Mail nel 2016 è anch’essa interessante da leggere. “Centinaia di poliziotti con grandi Rottweiler che ti abbaiano, aggrappati solo ad un sottilissimo guinzaglio“, ha detto Bruce. “. Bryan Robson, capitano dell’Inghilterra, è lì.
Non si avvicina neanche lontanamente al tizio che stava cercando di colpire, ma gli ha preso il gomito e gli ha squarciato completamente il braccio poiché accanto al muro nel quale si era poggiato c’era un gancio affilatissimo.
“Sangue ovunque. Sta urlando, e un grosso turco entra e lo prende a calci. Cercammo di uscire da lì, e alle mie spalle vedo Fergie che vola di nuovo giù per le scale.
“Ha più di 50 anni, ma è subito entrato nella mischia.Alla fine tornammo nello spogliatoio.”
“Nello spogliatoio Eric è impazzito“, ha scritto Keane nel suo libro. “Mentre il resto di noi voleva solo andarsene da lì, Eric voleva risolvere il problema del poliziotto disonesto che brandiva il suo manganello.
“Cantona era un ragazzo grande e forte. Era serio. Insisteva sul fatto che avrebbe fatto fuori quello stronzo”
Quando i Red Devils entrarono nella porta dell’Inferno.