Il Real Madrid ieri sera ha vinto la 15⁰ Champions League e la sesta nelle ultime 11 stagioni, portando giocatori come Toni Kroos, Modrić, Carvajal e Nacho a vincere ben 6 Champions League in carriera. Il centrocampista tedesco ieri sera ha concluso nel miglior modo possibile la propria esperienza con i blancos, alzando per la sesta volta la coppa più prestigiosa in Europa. Questo successo così prolungato e continuo come fa a esserci? Tra l’altro con vari cambi generazionali?
Ricordiamo che il Real Madrid è la squadra ad aver vinto più Champions League. Se si pensa alla coppa dalle grandi orecchie si pensa al Real Madrid e viceversa. 15 finali vinte su 18 e un DNA europeo imparagonabile. Le ultime 9 finali giocate in Europa sono state tutte vinte. Il presidente è un uomo potentissimo e che ha superato per trofei vinti una figura come quella di Santiago Bernabéu (32 trofei quest’ultimo, 35 per Florentino). Senza dimenticare Carlo Ancelotti, vincitore di 7 Champions League (5 d allenatore e 2 da giocatore). Ancelotti è perfetto per il Real Madrid.
Florentino Pérez, il presidente più vincente di sempre:
Un presidente che dopo aver vinto la sua 7⁰ Champions dice di essere già concentrato nel vincere la prossima edizione fa capire la mentalità di tutto l’ambiente. Questa storia di grandissimo successo ha inizio nel 2000, con le elezioni vinte grazie alla promessa (poi mantenuta) di acquistare Luís Figo dai rivali del Barcellona. L’obiettivo era quello di comprare i più grandi campioni del calcio mondiale. Nel 2001 arriva Zidane, nel 2002 Ronaldo, nel 2003 David Beckham, nel 2004 Owen e nel 2005 Robinho. Fino al 2003 la strategia dei cosiddetti galácticos diede ottimi frutti: il Real Madrid vinse due campionati, una UEFA Champions League, una Supercoppa UEFA, una Coppa Intercontinentale e due Supercoppe di Spagna. Dopo un periodo di crisi dovuto alla convivenza di vari campioni e a scelte tecniche discutibili, nel 2006 il presidente si dimette e nel 2009 torna alla guida del club.
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Continua con la politica dei galácticos ma questa volta va discretamente meglio. Nella stessa sessione di mercato arrivano Kakà, Cristiano Ronaldo, Karim Benzema, Xabi Alonso e Raúl Albiol. Si sono viste sessioni di mercato peggiori potremmo dire. La squadra continua a vincere in patria ma in Europa ancora niente. Nel 2010 arrivano Di María, Özil e Khedira. Nel 2012 arrivano Luka Modrić, Gareth Bale e Isco, nel 2013 Carvajal e Casemiro e nel 2014 James Rodríguez, Kroos e Navas. Dalla stagione 2013/14 i blancos tornano a vincere in Europa e nel 2016 arriva Zidane a sostituire Ancelotti in panchina. Il tecnico francese fa vincere 3 Champions League di fila al club. Con l’addio di Cr7 ci sono stati 3 anni di crisi europea, però con il ritorno di Ancelotti sulla panchina del Real la squadra ha ricominciato a girare per il verso giusto.
Il cambio generazionale del Real Madrid:
Tanti acquisti hanno deluso le aspettative ovviamente (Hazard, Jović, Reinier, Mariano Díaz, ecc…) ma tantissimi altri hanno fatto o stanno facendo la storia del club (Vinicius, Courtois, Rodrygo, Cr7, Bale, Benzema, Kroos, Modrić e tantissimi altri). Florentino è sempre stato bravo nel capire quando vendere i perni della squadra e nel trovare i sostituti giusti. Le cessioni di Ramos, Varane, Cristiano Ronaldo, Casemiro, Bale, Benzema, Navas e i ritiri di Kroos e Marcelo avrebbero preoccupato chiunque. La politica del “tutti sono utili, nessuno è indispensabile” è tanto cinica quanto efficace, molto aziendalista. I sostituti arrivano poco prima che i senatori vadano via o 1-2 anni dopo. Questa gente è stata sostituita da Militão, Rüdiger, Alaba, Vinicius, Rodrygo, Joselu (presto arriveranno Endrick e Mbappé al suo posto), Courtouis, Bellingham, Tchouamèni, Camavinga e Mendy.
Rodrygo, Vinicius, Courtois e Valverde non sono giocatori che hanno mostrato sin da subito le proprie qualità. Chi è stato in prestito, chi è cresciuto nel club tra le critiche, ma in ogni caso è gente che è stata aspettata e che non ha reso immediatamente. L’esperienza dei senatori ha permesso di far crescere i giocatori a livello fisico e mentale, di potersi ambientare più rapidamente. I titolari sono di grandissimo livello e così anche le riserve, basti pensare a Brahim Díaz, Arda Güler, Lunin e Ceballos. Alla lungimiranza e alla sicurezza del presidente vanno aggiunte la pazienza, la calma e le capacità di gestione dello spogliatoio di Ancelotti. C’è la storia, c’è l’esperienza, c’è la lungimiranza, si lavora sempre per il futuro (anche per quanto riguarda lo stadio), l’ambiente è sano ed eccellente, si ha un gruppo coeso, con tutti che sono abituati a vincere. Nessun altra squadra al mondo ha tutte queste qualità ed è per questo che il Real continuerà a vincere.
Il Real Madrid e Carlo Ancelotti, il connubio perfetto:
Senza Ancelotti il Real non sarebbe lo stesso e anche viceversa. Qualità umane incredibili, gioco magari non spumeggiante ma dannatamente efficace. La valorizzazione dei singoli è perfetta. Se Vinicius è il giocatore che tutti noi oggi conosciamo, gran parte del merito va dato al tecnico emiliano. Bravissimo nel far coesistere giocatori campionissimi e formati come Modrić ad Arda Güler.
Un 38enne e un 19enne. Anche l’utilizzo di Bellingham è stato perfetto questa stagione. Considerata l’assenza di una punta top, ha lasciato tantissimo spazio al giocatore inglese in mezzo al campo e ciò ha ripagato la squadra. 23 gol e 12 assist in 41 presenze, non male per qualcuno che abitualmente non è un bomber. Parliamo di veri e propri fuoriclasse che faranno sicuramente la storia del calcio, se a ciò aggiungiamo un tecnico che lascia libertà e valorizza al meglio le qualità di questi ultimi, la vittoria della Champions è una logica conseguenza. È semplicemente la miglior squadra di calcio al mondo ed è guidata dai migliori al mondo.
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Fonte immagine: X Real Madrid
