Yildiz da Champions, Cabal inesperto e riscatto Openda-David: la Juventus vince all’ultimo contro il Bodo/Glimt. Le pagelle.
La Juventus rischia in Norvegia ma la rete di David e una prestazione da applausi di Yildiz la salvano in extremis. Bodo ko per 3-2 e prima vittoria conquistata in Champions League: sono sei ora i punti raccolti nelle prime quattro giornate. Ecco le pagelle de la Gazzetta dello Sport.
PERIN – 6,5
Se c’è da bloccare i tentativi da fuori di Berg e soci li blocca: mezzo voto in più perché la trappola è dietro l’angolo visto il tempo. Trasmette sicurezza ai compagni sulle uscite in quota.
KALULU – 6
Sulla sua corsia, i norvegesi affondano con continuità: accade, però, solo per 45′. Lo stakanovista bianconero sa come prendere le misure a chi gli si presenta davanti in una sfida piena di insidie.
KELLY – 6,5
Duello rusticano con il gigante di casa Hogh: vinto. Duello su ogni palla che arriva dal cielo: vince. Si segnala come un nuovo, possibile, leader della difesa, ieri priva di Gatti e senza Rugani infortunato.
KOOPMEINERS – 6,5
Qualcosa stavolta, si vede, e non solo l’abilità tattica come difensore: nella ripresa dà vita ad un paio di aperture a tutto campo, o a tutta fascia, che ne impreziosiscono il repertorio.
MCKENNIE – 7
Proprio quando la sua sembrava trasformarsi in una trasferta anonima, ecco la scintilla: il vero Weston è quello della ripresa e non solo per la preziosa rete perché riconquista metri e pericolosità.
MIRETTI – 7
L’adrenalina non lo abbandona ed è un punto in più in uno scenario come quello norvegese: a Spalletti piace, si è capito. Ha il merito di non nascondersi mai, sua la palla sulla testa di McKennie per l’1-2.
LOCATELLI – 6,5
Resta in piedi, sempre: in mezzo al traffico non si fa beffare da avversari che sanno come far girare il pallone in un terreno a loro congeniale. Una prova da leader, una prova superata.
CAMBIASO – 6
Appuntamento in 3D rimandato, per il resto ci siamo: soffre in avvio, poi cresce: prezioso nel dare la spinta quando i compagni cambiano marcia. Sa come difendere lo spazio se attaccato.
CONCEICAO – 7
I primi squilli bianconeri sono suoi: sul sintetico si mostra ancora più leggero, peccato che si sgonfi sul più bello. Attraversa la prima metà a testa alta, vive la seconda in modo, tatticamente, giusto.
ADZIC – 5
Azzecca la posizione da dove potrebbe mettersi l’abito del risolvi partita: non azzecca il passo per chiudere i conti. Gioca usando il fioretto nella notte in cui serve la spada. Troppi errori per leggerezza.
OPENDA – 6,5
Ci voleva una notte così per restituirgli lo status da attaccante che segna: nessun effetto speciale, ma in rete spinge un’astinenza che durava da aprile. Ora palla alla riprova perché un indizio non basta.
YILDIZ – 8
Non lo hanno visto arrivare: si spiega così il volto nuovo della Juventus da quando Kenan si è getta nel gelo di Bodo. E se non lo vedi arrivare non sai come frenarne l’intuito: dà una scossa, dà qualità, dà tre punti.
DAVID – 6,5
Doveva andare così: segna Openda, segna anche lui. I due minuti di Firenze diventano una parentesi di gioia poche ore dopo: chissà se, da oggi, Jonathan dia quei segnali di vita che aveva dato ad agosto.
CABAL – 5
Pochi minuti, una enorme indecisione che rischia di compromettere la missione bianconera della ripresa: manda sul dischetto i gialli di casa quando non avrebbe dovuto farlo. Paga la troppa frenesia, paga l’inesperienza.
SPALLETTI – 7
Cambia, e non poco. Mostra di volersi prendere i rischi che una piccola, profonda rivoluzione in pochi giorni comporta: i suoi ragazzi respirano l’aria polare senza perdere la strada, Luciano sa come guidarli.




