Attraverso un comunicato, la Roma ha ufficializzato l’arrivo di Ghisolfi come nuovo direttore sportivo. A Trigoria, adesso, inizierà un nuovo corso, sicuramente diverso da quello di Tiago Pinto.
La Roma ha da poco ufficializzato Florent Ghisolfi come nuovo direttore sportivo. Ex calciatore, il francese ha ricoperto il medesimo incarico prima con il Lens e poi con il Nizza, a lui è affidato il compito di ricostruire la Roma. I giallorossi, certi del sesto posto in campionato, nutrono ancora qualche speranza di qualificarsi alla Champions League, ma tutto dipenderà dall’Atalanta. Una differenza, quella tra Europa League e Champions che si ripercuoterà anche sul mercato estivo. Il nuovo direttore sportivo dovrà dialogare e lavorare a stretto contatto con De Rossi che, a sua volta, ha già le idee chiare su cosa servirà alla sua squadra per migliorare.
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Tra fine prestiti e mancati rinnovi: chi può andare via
La Roma ha il terzo monte ingaggi della Serie A, un dato che va snellito. Ghisolfi dovrà diminuire i costi e diversi sono i calciatori che, per scadenza di contratto o del prestito, andranno via: facile immaginare che Renato Sanches, scommessa persa di Tiago Pinto, tornerà al PSG, così come Kristensen farà rientro al Leeds. Lo stesso potrebbero fare anche Huijsen, Llorente e Azmoun. Continuando, in prestito è anche Lukuku, autore di ventuno reti in quarantasette presenze. Il futuro dell’ex Inter, però, sembra essere lontano dalla Capitale. Sulla fascia sinistra, invece, la società dovrà agire attentamente: Spinazzola è in scadenza, Angelino è in prestito e per riscattarlo dal Lipsia servono cinque milioni, una cifra giusta per le sue qualità, considerando che, se dovessero andare via entrambi, bisognerà ricostruire l’intera fascia. Tra i pali, invece, non dovrebbe esserci nessun rinnovo per Rui Patricio, chiuso da Svilar.
Bisognerà poi ragionare anche alle cessioni. Gli indiziati principali potrebbero essere Smalling, Karsdorp e Celik: il primo ha vissuto una stagione estremamente negativa tra infortuni e presenze, poche, sottotono. L’olandese è entrato in un tunnel da cui è difficile uscirne, l’errore dell’andata contro il Bayer Leverkusen ha definitivamente chiuso la sua esperienza in giallorosso, mentre l’ex Lilla, invece, con De Rossi ha mostrato qualcosa di meglio rispetto a quanto fatto vedere da quinto di fascia con Mourinho, ma resta sacrificabile. A rischiare il posto nella futura Roma sono anche Aouar e Zalewski: l’ex Lione ha trovato poco spazio, mentre il secondo non ha convinto nemmeno nel nuovo ruolo.

Sarà un mercato diverso per i giallorossi
A Trigoria la filosofia di mercato potrebbe quindi cambiare: niente più acquisti con ingaggi costosi, scommesse da rilanciare o giocatori già “arrivati”, si ad uno scouting attento e con un pizzico di coraggio. Inoltre, il Transfer Balance imposto dalla Uefa in passato è decaduto e quindi sul mercato ci sarà una maggiore libertà, che non vuol dire spese folli ma che consentirà quantomeno di muoversi meglio rispetto agli ultimi anni. De Rossi potrà contare su una buona ossatura da cui ripartire: Svilar, Mancini, N’Dicka, Cristante, Paredes, Pellegrini, El Shaarawy e Dybala. Ghisolfi poi dovrà fare il resto. La Roma necessità di risolvere il problema dei terzini, soprattutto a destra, un nome interessante e consigliabile potrebbe essere quello di Diakitè, classe 2001 del Lille che, con l’ex Fonseca alla guida, in stagione ha registrato sei gol e due assist tra campionato e coppe.
Allungare la rosa per essere competitivi
Servirà anche un elemento più affidabile in mezzo al campo, il solo Bove non può bastare, così come occorrerebbe un ulteriore elemento in grado di far rifiatare El Shaarawy e Dybala. C’è già Baldanzi, ma per essere competitivi in tutto c’è bisogno di una rosa lunga, evitando di impiegare gli stessi giocatori, limitandosi nelle rotazioni ed esaurire l’energie nei momenti chiave della stagione, proprio come accade da qualche anno.
Rimanendo in Francia, un mercato che il nuovo ds conosce molto bene, potrebbe fare comodo il nome di Zhegrova, classe ’99 e compagno di squadra di Diakitè. In attacco, invece, ipotizzando la permanenza di Abraham, servirebbe un altro centravanti, magari un profilo giovane ma di talento, sulle orme di Openda, scoperto proprio da Ghisolfi. Chiaro che l’attaccante del Lipsia attualmente ha un costo elevato per le casse giallorosse, ma, per esempio, un nome interessante potrebbe essere quello di Omorodion, nato nel 2004, di proprietà dell’Atletico Madrid ma reduce da un’esperienza in prestito con la maglia dell’Alaves.
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Fonte foto: X AS Roma