Doveva essere il ballo delle verità, e così è stato. Quantomeno per una Juventus che, giornata dopo giornata, si irrobustisce di punti, di vittorie, di certezze. I bianconeri non sbagliano nemmeno contro il Napoli: di uno o di cento, poco cambia. Ciò che conta è vedere una squadra che, finalmente, può essere definita grande. Solida, cinica, sul pezzo. Intelligente, coriacea, applicata e consapevole. Gli ingredienti, questi, che valgono il primato momentaneo, a +1 sull’Inter (domani impegnata contro l’Udinese). Decide la testata di Gatti, uomo de destino tra Monza e Torino. E i campioni vanno a picco. Partono bene, sprecano, poi si sfilacciano con poco, e con quel poco perdono le partite. Mazzarri, adesso, è quinto con 24 punti, a -12 dalla vetta. Chi lo avrebbe mai detto solo qualche mese fa?
Juventus-Napoli, il racconto del match
Nessuna sorpresa nelle due formazioni iniziali. In casa Juventus, Allegri ritrova Danilo e Locatelli, confermando Gatti a discapito di Alex Sandro. Sull’out di destra confermato Cambiaso, con Mckennie interno di centrocampo. In attacco, spazio al duo Chiesa-Vlahovic.
Sponda Napoli, Mazzarri adatta Natan terzino sinistro per fronteggiare le assenze di Olivera e Mario Rui. Al centro della difesa confermato Juan Jesus al fianco di Rrahmani, mentre in mezzo al campo e in attacco spazio ai punti fissi, quindi con la diga formata da Zielinski, Lobotka, Anguissa a supporto del tridente Politano, Kvaratskhelia e Osimhen.
Come da copione è il Napoli a prendere in mano le operazioni, facendosi subito vedere dalle parti di Szczesny con le sgasate di Di Lorenzo e le incursioni di Politano (un suo tiro al minuto 9 sfiora il palo). I partenopei schermano uomo su uomo la squadra di Allegri, che però dimostra di potersi accendere con poco. Soprattutto se Chiesa decide di travestirsi da leader: al minuto 18 scappa a sinistra e serve Vlahovic, che sbatte su Natan (Mckennie tenta la rovesciata sul rimpallo ma trova i guantoni di Meret), poco dopo semina ancora il panico nella difesa azzurra e permette alla Juventus di acquisire coraggio.
Fin troppo, tanto da sfilacciarsi e rischiare, al minuto 29, di andare sotto. Ma Kvara non capitalizza un contropiede del Napoli e spara alto a tu per tu con Szczesny. Al minuto 39 è ancora la squadra di Mazzarri ad insistere, ma un super Szczesny neutralizza Di Lorenzo dopo il flipper tra Bremer e Gatti. Si va a riposo sullo 0-0, con un Napoli vivace ma sprecone e una Juve solida ma nel complesso poco propositiva.
Retrocessione del Santos, un disastro dentro e fuori dal campo
A inizio secondo tempo arriva la reazione della Juventus, che si tramuta al minuto 49 nel palo di Vlahovic. Il Napoli pare meno lucido, si sfilaccia e non riesce più a palleggiare ai suoi ritmi, e i bianconeri non possono che approfittarne. Il turning point della gara arriva puntuale al minuto 51: cross di Mckennie, testata di Gatti e vantaggio per gli uomini di Allegri. Al minuto 70, dopo una fase di intensità decrescente, gli azzurri si vedono annullare il gol del pareggio: Szczesny sbaglia il rinvio, Politano intercetta e serve Osimhen, che segna in posizione di fuorigioco. Nel finale ci sarà spazio per qualche fiammata insistita ma effimera del Napoli, che prova a raddrizzarla con i cambi (esce anche Kvara) ma senza dose di successo. La Juve resiste alla sua maniera ed esulta: è una vittoria che vale doppio.
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Fonte foto: X Juve