Il Sibir FC, compagine siberiana ha scritto la storia del calcio russo. Per il momento il club non esiste più e il calcio in Siberia è finito nel dimenticatoio…
Un’annata rivoluzionaria
La stagione 2009/2010 è stata decisamente peculiare, ha fatto da spartiacque allontanandosi dai valori del calcio passato e avvicinandosi a quello odierno.
In Champions League abbiamo assistito al trionfo magistrale dell’Inter di Mourinho.
L’Atletico Madrid vinse la sua prima Europa League battendo in finale uno straordinario Fulham inaugurando così il ciclo di Simeone.
Anche in Olanda successe qualcosa che rasentò l’inverosimile, difatti a vincere l’Eredivisie non fu l’Ajax, il PSV oppure il Feyenoord bensì il Twente.
Pure in Russia ci furono dei colpi di scena, lo Zenit di San Pietroburgo vinse il campionato e fin qua nulla di strano.
Il percorso in coppa del Sibir FC
Ciò che sorprese è il percorso del Sibir di Novosibirsk nella coppa russa, i siberiani arrivarono in finale perdendo proprio contro lo Zenit.
La vincitrice della lega russa però, avrebbe disputato la Champions League, lo Zenit aveva vinto pure la coppa nazionale che invece avrebbe assicurato un posto nei preliminari di Europa League.
A disputare i play-off perciò fu il Sibir FC, la finalista perdente.
La sinuosa stagione del Sibir FC
La stagione 2010/2011 ha inizio e i siberiani dovettero attraversare tutto il Caucaso e la penisola anatolica per affrontare la prima rivale ai play-off di Europa League, l’Apollon di Limassol, club cipriota.
La distanza tra le due compagini è di quasi 6000 chilometri, una delle trasferte più lunghe nelle competizioni internazionali.
A Limassol i siberiani persero 2-1, ma nella glaciale Novosibirsk, è il Sibir FC a trionfare vincendo 1-0 e passando grazie alla regola dei gol in trasferta.
Il prossimo avversario sarebbe stato molto più ostico rispetto ai ciprioti dell’Apollon, i siberiani dovettero affrontare il PSV reduce da una stagione passata claudicante.
Ad accogliere i rivali stavolta spetta al Sibir FC, l’interminabile trasferta,un clima differente e forse la vanagloria hanno giocato brutti scherzi al club olandese.
Il Sibir FC, caratterizzato da uno spirito mordente, strappò la vittoria allo scadere.
Un club siberiano destinato alla retrocessione aveva battuto al 90′ il PSV che in quell’anno raggiunse la semifinale di Europa League.
Si, perché al ritorno il gioco non valse la candela, i biancorossi di Eindhoven dilagarono rifilando 5 reti ai russi che tornarono a Novosibirsk a mani vuote ma con tanto orgoglio.
In campionato la musica fu più sgradevole, 20 punti collezionati e retrocessione immediata per il club siberiano.
Il triste declino del club siberiano
Solo 9 anni dopo il club venne sciolto; retrocessi in terza divisione, il Sibir FC decise di non applicare la licenza di partecipazione al campionato e del club di Novosibirsk non si ebbero più notizie.
La procellaria, simbolo del club siberiano, non vola più da ormai 4 anni e il calcio in Siberia ormai brancola nel buio.
Il Sibir FC era un po’ il fiore all’occhiello sportivo della vasta regione russa.
Attenzione però, perché quest’anno il Tyumen FC, club con sede proprio a Tyumen, prima città della Siberia, potrebbe salire in prima divisione.
Al momento si trova in ottava posizione a -5 dal secondo posto che significherebbe promozione, chissà…
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