Steijn è il capro espiatorio, da dove parte il declino dell’Ajax?

Dopo un inizio di stagione disastroso, con l’Ajax penultimo in Eredivisie a quota 5 punti, l’Ajax ha deciso di esonerare il suo allenatore Maurice Stejin. Al suo posto è pronto a subentrare Hedwiges Maduro, ma siamo sicuri che sia stata solo colpa sua?

Il comunicato di esonero di Stejin

“L’Ajax e Maurice Steijn si separeranno con effetto immediato. La dirigenza del club e Steijn hanno concordato che l’allenatore si dimetterà dalla sua posizione. Steijn (Den Haag, 20 novembre 1973) si è trasferito dallo Sparta Rotterdam all’Ajax quest’estate e ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2026.

Immediata anche la replica del tecnico Maurice Steijn, che ha dovuto accettare con amarezza la decisione della società: “Questa mattina mi sono seduto con il consiglio di amministrazione e abbiamo continuato i nostri colloqui nel tardo pomeriggio. Siamo giunti alla conclusione che questo è ciò che è meglio per l’Ajax, anche se me ne rammarico. Chi mi conosce sa che ho fatto di tutto per riportare l’Ajax al posto a cui appartiene questo club. Ma non ci sono riuscito. Voglio ringraziare i tifosi e le persone con cui ho lavorato qui, e spero che l’Ajax possa ritrovare presto la sua strada”.

Da dove parte il declino dell’Ajax?

Il condottiero dei lancieri è costretto a fare le valige dopo appena quattro mesi dalla firma sul contratto, è suo l’inizio peggiore della storia dei lancieri. Ma cosa c’è dietro al suo esonero? L’allenatore olandese è la sola causa dell’incubo che sta vivendo il club olandese o c’è anche altro?

E’ impossibile non analizzare con oggettività la situazione che dall’inizio campionato sta investendo l’Ajax e che ha trovato il suo apice nella sconfitta nel derby contro il Feyenoord, interrotto e sospeso a causa delle manifestazioni violente dei supporter del club di Amsterdam. Proteste e scompigli alla Johan Cruijff Arena per cercare di dare una svegliata a una squadra che dall’estate sembra aver perso non solo la capacità di vincere, ma soprattutto la sua identità, quello stile che l’ha caratterizzata nella storia rendendola un modello da emulare.

Individuare la radice del problema a volte è impossibile, tanti fattori possono contribuire a rendere malsano un ambiente e spesso selezionare un capro espiatorio risulta una scelta scontata, un tentativo disperato di indurre un cambiamento quando non si ha ben chiara la vera soluzione al problema. Tuttavia – con estrema umiltà – mi sento di attribuire la maggior parte delle colpe all’operato del direttore sportivo Sven Mislintat nel corso dell’ultima sessione di mercato.

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L’Ajax e un mercato discutibile

Un’estate di cambiamenti, o meglio rivoluzionaria per l’Ajax, che nel giro di pochi mesi ha visto partire senatori e non, prospetti per il futuro e talenti già esplosi. Kudus, Timber, Bassey e Álvarez hanno cambiato casacca, Klassen e Tadic accettato il loro destino, lasciando lo spogliatoio senza leader. Un vero e proprio ridimensionamento targato Mislintat, accusato proprio dall’ex capitano serbo di aver modificato troppo la squadra e ridimensionato, di conseguenza, le ambizioni di un club che nel 2019 sfiorava la finale della Champions League.

Il modello Ajax scambiato per un importante somma di denaro. Certo, il dirigente tedesco non si è risparmiato nelle spese (100 i milioni investiti sul mercato), ma sono stati tutti indirizzati verso calciatori intriganti sì, ma provenienti da campionati inferiori all’Eredivisie, non di certo la miglior lega in Europa. Una campagna acquisti basata sui dati ha accolto ad Amsterdam calciatori promettenti: Mikautadze, Sutalo e Borna Sosa su tutti, ma ciò che non ha saputo restituire all’Ajax è stata l’identità persa con le cessioni.

Forse l’errore più grave è stato fatto in estate, vendere fa parte del gioco, alimenta la macchina del mercato rendendo il calcio anche un po’ più imprevedibile. Non discuto ciò, ma privarsi di gente come Klassen e Tadic nello stesso momento non è stata una grande idea.

Il tempo sicuramente mi darà torto, la leadership non si può acquistare, bensì si guadagna con l’esperienza, ma si poteva evitare di regalare ai tifosi un momento così spiacevole. Le basi da cui ripartire ci sono, ora bisogna testarne solo la solidità.

 

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Fonte foto: X Ajax

 

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