A tre giornate dalla fine, il Torino è decimo in classifica e ormai fuori dalla corsa per le competizioni europee. Dopo averci sperato nella parte finale, i tifosi si dovranno ‘accontentare’ della terza stagione sotto la gestione Juric di fila al decimo posto e non oltre. Forse tutte le colpe non sono dell’allenatore…
I tifosi del Toro ricordano bene quando sulla panchina granata si è seduto per la prima volta Ivan Juric: la squadra veniva da due stagioni in cui si era salvata nelle ultime giornate e aveva rischiato di retrocedere. L’allenatore croato, che arrivava dal biennio veronese in cui aveva fatto vedere ottime cose, aveva l’oneroso compito di restituire lustro ad una piazza importante che chiedeva di cambiare passo e voltare pagina.
Il triennio di Juric
Nella prima stagione 21/22, l’imperativo era raggiungere la salvezza con tranquillità. L’obiettivo è stato raggiunto con largo anticipo con un decimo posto che ha per certi versi stupito. Il tecnico ex Genoa e Verona era riuscito a dare un’identità e un gioco ad una squadra che nelle precedenti stagioni era decisamente smarrita. La seconda stagione segna una crescita e una conferma del buon lavoro portato avanti. Sanabria si mette in luce con un’importante stagione, così come fanno i tanti giocatori (sebbene in prestito) come Miranchuk e Lazaro su tutti.
Nell’estate 2023 comincia a percepirsi un’aria diversa intorno all’ambiente granata, con l’idea che fosse arrivato il momento di puntare con convinzione all’Europa, a partire dagli acquisti che sarebbero arrivati dal mercato. I giocatori arrivano tra riscatti e l’approdo di un bomber da oltre cento gol in Serie A come Duvan Zapata. Il Torino dimostra di avere un gioco ancora una volta e di essere un avversario difficile da affrontare per tutte, nonché di poter vantare una fase difensiva superlativa, tanto da essere la quarta difesa del campionato dietro la capolista Inter, la Juventus e il Bologna, a tre giornate dal termine. Discorso diverso per l’attacco che con soli 31 gol realizzati è penultimo, davanti alla già retrocessa Salernitana, palesando evidenti difficoltà nel concretizzare e avere più alternative per buttarla in rete.
Serie A, Udinese-Napoli 1-1: a Osimhen risponde Success in extremis
I tifosi attendono una svolta per centrare finalmente le competizioni europee: cosa serve?
Una quarta stagione con sogni e speranze infranti e un risultato finale già scritto non potrebbe essere accettato da una piazza calda come quella granata. Come tre anni fa, è arrivato il momento della svolta, di capire cosa si vuole fare e inseguire i propri obiettivi. Si parla già di un possibile addio di Juric una volta conclusa la stagione, poiché sembrerebbe che il ciclo sia giunto alla sua fine naturale. Per il momento, pochi sono i nomi usciti fuori, visto che una decisione verrà presa dal 27 maggio. Gattuso, Italiano e Vanoli sono i profili che sono stati accostati al Torino. Il primo parrebbe, tuttavia, difficile poiché ci sarebbe l’interesse degli arabi. Italiano? Anch’egli dovrebbe essere a fine ciclo con la Viola, ma le sue intenzioni potrebbero essere altre, come approdare in un club che giocherà le coppe il prossimo anno, come il Napoli che continua a monitorarlo. Vanoli ha fatto una stagione decisamente positiva con il Venezia, con il quale si sta giocando la promozione con il Como in Serie B.
Indipendentemente dall’allenatore che guiderà il club dalla prossima stagione, una presa di posizione deve arrivare dai piani alti, ergo dal presidente Cairo in primis e dal DS Vagnati, che hanno l’obbligo di allestire una squadra competitiva, determinando quelli che saranno gli obiettivi dell’anno prossimo. L’Europa non si conquista da sola.
Volete rimanere aggiornati sul mondo del calcio?
Se volete restare aggiornati su tutto il mondo del calcio, rimanete sintonizzati sul nostro sito e sulla nostra pagina Instagram @direttacalciomercato!
Fonte foto: X Torino