Tottenham, Kane: “Il Tottenham ha perso i suoi valori”

In esclusiva a Sky Sport’ Pat Davison, Harry Kane ha commentato il periodo negativo degli Spurs, caratterizzato da una forte discontinuità nelle prestazioni e nei risultati, oltre che da scossoni a livello societario e strutturale. Queste le parole dell’attaccante inglese:

Dopo il pareggio contro lo United, avete recuperato un po’ dell’orgoglio perso?

“Penso di sì. Dopo la partita di Newcastle e la sconfitta per 2-0 all’intervallo, sarebbe stato facile cedere nel secondo tempo. Abbiamo fatto il contrario: siamo scesi in campo con voglia, passione e voglia di ribaltare la gara. Nel calcio può succedere di tutto, ma abbiamo dimostrato di essere uniti e di essere una squadra. Credo che Ryan Mason abbia fatto un ottimo lavoro in poco tempo. Certo, un pareggio non è mai l’obiettivo che ci si prefigge, ma se si considerano le circostanze, alla fine è stato un buon punto guadagnato con fatica.”

Hai avuto momenti difficili, calcisticamente parlando?

“Non lo so. Ci sono stati molti alti e bassi nella mia carriera, ma è stata dura, sapete. Essere sotto per 5-0 dopo 20 minuti di gioco è…”

Cosa avete provato dopo la sconfitta (contro il Newcastle)?

“È una delle peggiori sensazioni che ho provato in campo in quel momento. Tutto quello che si può fare è continuare a lottare e cercare di migliorare. Penso che si possa parlare di molte cose, come tattiche, formazioni e come giocheremo, ma alla fine si tratta solo di lottare e di avere carattere.
Questa stagione è stata faticosa per molte squadre,  ci (Tottenham) troviamo in una posizione non drammatica; abbiamo ancora un trofeo europeo per cui lottare. Dobbiamo cercare di dimenticare gli insuccessi il prima possibile. Sappiamo che quella partita in generale non è stata sufficiente e che molte partite di questa stagione non sono state all’altezza, ma abbiamo avuto anche alcuni momenti positivi, traiamo vantaggio da questi. Ora ci aspetta un’altra partita, in trasferta ad Anfield, che sarà molto dura e per la quale dobbiamo essere pronti.”

Come capitano, come ha cercato di sollevare gli altri dopo la sconfitta di Newcastle?

“Quando succede una cosa del genere non si può dire molto. Tutti sanno di aver deluso in quel momento. In definitiva, a giochi ormai fatti, bisogna solo tornare in campo e mettere a tacere le critiche.
Abbiamo parlato tra di noi e ci siamo confrontati, Ryan ha contribuito a cambiare un po’ le dinamiche e le sensazioni piost-gara, ma alla fine è toccato a noi giocatori andare in campo giovedì e mostrare un po’ di orgoglio – e crediamo di averlo dimostrato.
Da qui alla fine della stagione c’è poco da parlare: siamo in lotta, siamo nella posizione in cui ci troviamo e dobbiamo farcene una ragione. Se riusciremo a uscire da questa stagione con un quarto posto, allora potremo prepararci per la prossima stagione.”

Che tono avevano gli incontri con il presidente e i giocatori?

“L’incontro serviva solo per comprendere la situazione e ciò che ci serviva per uscire da questo momento di difficoltà. Come club, ci sono state delle cose che non hanno funzionato, ammetterlo è necessario per poter migliorare.
Probabilmente questi discorsi si faranno a fine stagione, con la dirigenza, il presidente e l’allenatore. È stata dura. Prima di ogni stagione si hanno degli obiettivi come squadra e si punta a raggiungere dei traguardi e a vincere: nel corso della stagione abbiamo vissuto momenti fantastici. Abbiamo ottenuto ottimi risultati, ma non abbiamo trovato la costanza necessaria per essere ai massimi livelli.
È stato difficile per diversi motivi, ci sono stati molti cambiamenti: come giocatore cerchi di adattarti e di gestire queste situazioni, ma non è facile. Se riusciamo a finire questa stagione in maniera un po’ più positiva, possiamo riprogrammare la prossima stagione con più serenità.”

Come pensi che il club possa migliorare? 

“Sono conversazioni che devono essere fatte verso la fine della stagione. Mi sembra che negli ultimi anni questo club abbia perso i suoi valori. Si tratta di ristabilire questi (i valori), ovviamente con la partecipazione dei tifosi. Giovedì i tifosi sono stati fantastici, ci hanno sostenuto, sono stati vicini a noi e a Ryan. Non ho intenzione di dire tutto, ma siamo disposti a discutere dei problemi, perché alla fine tutti vogliamo migliorare. Questo discorso vale per tutto il club, a partire dai vertici.”

Sin da bambino sei uno Spurs. Cosa intendi per valori degli Spurs?

“Io sono qui da quando avevo 11 anni, capisci come sono i tifosi, capisci come è il club. Hai vissuto momenti belli e meno belli. Tutti vogliono vincere e tutti vogliono vincere trofei e questo è il nostro obiettivo ogni anno. Ma la nostra situazione è diversa da quella di alcuni club (che ci circondano) e dobbiamo accettarlo, pur cercando sempre una via per migliorare. Probabilmente non lo abbiamo fatto negli ultimi anni, quindi in definitiva si tratta di tornare a competere ai vertici: la nostra squadra ha abbastanza talento per farlo. In definitiva, ci sono alcuni difetti da limare, ma credo che tutti stiano facendo il possibile per cercare di migliorare. Ma se si considera la concorrenza in Premier League, la linea di demarcazione tra essere uno dei top club e il decimo o l’undicesimo è molto sottile, bisogna mantenere alta la concentrazione.”

Si sta parlando di un ritorno all’era Pochettino? Cosa aveva quel Tottenham (quello di Pochettino) rispetto a quello di oggi?

“Penso che il Tottenham abbia avuto tre o quattro anni davvero buoni, quando competeva per la Premier League, pur non spendendo un sacco di soldi. Avevamo un’ottima alchimia tra giocatori giovani ed esperti. Nel calcio è impossibile schioccare le dita per ritornare ai bei vecchi tempi, perché ogni stagione e ogni circostanza è diversa. Ma credo che all’epoca ci fossero dei valori e una cultura che ci hanno permesso di raggiungere i risultati che abbiamo ottenuto.”

Ci sono emozioni contrastanti in te? Perché in termini di traguardi personali hai avuto un anno incredibile, ma in termini di squadra i trofei  sembrano più lontani che mai. Oppure nel calcio non si è mai così lontani dalla vittoria come sembra?

“È vero. Nel corso degli anni si è visto che le squadre possono arrivare quinte o seste in un anno, o anche più in basso, e poi l’anno successivo competere per il campionato. Nel calcio le cose possono essere decontestualizzate e forse drammatizzate. Non si è mai così lontani come si potrebbe pensare, ma bisogna comunque trovare un modo per risolvere i problemi e tornare in alto C’è molto da migliorare se vogliamo davvero competere ai massimi livelli, soprattutto se le squadre intorno a noi si rafforzano e sono così competitive.”

Fonte immagine: Goal.com

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