Il Verona ha pareggiato in casa nel match contro la Cremonese, al termine della partita ha parlato il tecnico degli estensi Paolo Zanetti.
L’allenatore del Verona Paolo Zanetti è intervenuto ai microfoni di DAZN al termine del match contro la Cremonese. Per i gialloblù un punto al termine di una partita senza reti. Ecco la parole del tecnico.
Le dichiarazioni di Zanetti
La sensazione è che oggi abbiate trovato quella compattezza che chiedeva alla vigilia. È d’accordo?
“Ho visto una grande prestazione. Abbiamo tirato 18 volte in porta e chiudere con un pareggio non è meritato. Oggi ci spettava molto di più. C’è un po’ di rammarico, ma essere dispiaciuti per un pari in questo momento rappresenta un segnale positivo per il futuro”.
Le immagini dell’infortunio di Gagliardini sono state molto forti e lei lo ha abbracciato come un fratello maggiore. Ha avuto modo di parlarci?
“Non l’ho visto perché è in ospedale per ridurre la lussazione. Ma il campionato di Gagliardini non finisce qui. Era arrivato da una settimana ed era in campo da titolare con una prestazione, secondo me, stratosferica. È un calciatore importantissimo per noi, mi è dispiaciuto molto a livello umano, ma lo aspettiamo: ci darà tanto”.
Passando alla tattica, oggi Bernede è stato impiegato in una posizione particolare. Potrebbe essere il suo ruolo futuro?
“Sì, oggi siamo partiti con un 3-4-2-1 e lui interpretava quel ruolo. È un ragazzo intelligente, sa muoversi bene, sa giocare per gli attaccanti e anche tatticamente dà molto. Dopo ho dovuto adattarlo in regia, dove comunque ha fatto bene. È un giocatore in crescita e su cui puntiamo”.
Oggi era la prima volta che Orban e Giovane giocavano insieme in attacco. Come li ha visti?
“Si sono mossi bene, considerando che era la loro prima partita in coppia. Hanno qualità e questo lascia ben sperare. Servirà il supporto della squadra per farli rendere al massimo. Orban per me è di un’altra categoria, ma è ancora al 50-60% fisicamente, ha grandi margini di miglioramento come altri compagni”.
Un’ultima battuta su Serdar: sembra il vero trascinatore della squadra.
“Sì, non a caso gli ho dato la fascia. È un capitano in campo, un leader tecnico. Non è molto espansivo caratterialmente, ma con atteggiamento e prestazioni è un punto di riferimento. In una squadra ricca di stranieri ho voluto che fosse lui ad avere la fascia: ci dà una grossa mano, e ha ancora margini di crescita”.